L’autunno è entrato ufficialmente in vigore e presto si inizierà a fare i conti con l’influenza. In attesa dell’epidemia che giungerà solo a stagione inoltrata, gli italiani dovranno fare i conti con i primi malanni. Secondo le stime, sono circa 60 mila gli italiani che ogni settimana devono fare i conti con mal di gola e spossatezza durante questo periodo. Qualche linea di febbre e naso che cola sono gli altri sintomi che accompagnano i primi malesseri della stagione dopo l’estate.
Non si tratta di influenza vera e propria, in quanto di virus sentiremo parlare solo più avanti. A favorire i malanni d’autunno sono soprattutto gli sbalzi climatici, che specialmente in questo momento si verificano spesso. A rivelarlo è Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, il quale ha aggiunto che i ceppi influenzali dovrebbero arrivare soltanto sotto le festività di Natale. Questa è la previsione fatta fino ad oggi, anche se tutto potrebbe cambiare e l’epidemia potrebbe ‘mietere vittime’ già prima. Per evitare gli acciacchi autunnali si consiglia di fare attenzione agli sbalzi di temperatura, vestendosi possibilmente a strati, in modo da scoprirsi se doveste sentire caldo e ricoprirvi qualora doveste aver freddo.
Influenza stagionale 2015/2016, virus A H1N1 ancora protagonista
Gli esperti, oltre ad esprimersi sui malanni d’autunno, hanno iniziato a dare informazioni circa i virus che quest’anno avranno un ruolo da protagonisti. Per questi bisognerà attendere presumibilmente il periodo a cavallo tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, ma di quali ceppi bisognerà fare attenzione? In attesa di scoprire i dati effettivi di contagiati nell’emisfero australe dall’epidemia di influenza di stagione, lo stesso virologo dell’Università di Milano ha sottolineato come il ceppo H1N1 del virus A sia ancora uno dei più aggressivi, nonostante sia stato isolato nel 2009. Questo verrà inserito senza alcun dubbio nel vaccino antinfluenzale per la stagione 2015-2016 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Fra gli altri ceppi con cui faremo i conti, ci saranno anche il virus A H3N2, la cosiddetta svizzera tanto chiacchierata lo scorso inverno, ed il virus B Pukhet che proviene dalla Thailandia. Stefania Salmaso, direttrice del CNE (Centro Nazionale di Epidemiologia), ha poi aggiunto che la vaccinazione resta la prima difesa contro l’influenza, nonostante ogni anno ci sia da far fronte a virus ‘trasformisti’ che mutano in continuazione e dunque sono difficili da sconfiggere. Proprio per tale motivo l’OMS tiene monitorata la situazione e decide di volta in volta contro quali ceppi avrà effetto il vaccino. Oltre alla vaccinazione, si consiglia sempre una sala alimentazione.