Oggi, 2 aprile, si celebra la nona Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, con l'obiettivo di puntare i riflettori su questa grave condizione neuropsichiatrica che affligge sempre più famiglie. Intanto, gli studi scientifici e medici sull'autismo continuano senza sosta alla ricerca delle cause genetiche, di nuovi strumenti per diagnosticare il più precocemente possibile i disturbi dello spettro autistico e di nuove terapie dei segni e dei sintomi più invalidanti

Di particolare interesse sono due recenti studi che si sono focalizzati sulle caratteristiche dello sguardo tipiche di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico.

Il primo studio, pubblicato sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, suggerisce l'impiego di un test oggettivo, accurato ed economico per valutare lo sguardo dei bimbi per i quali si sospetta un disturbo autistico. Il secondo studio, pubblicato dalla rivista Cerebral Cortex, ha dimostrato che è possibile modificare le caratteristiche dello sguardo di un bambino stimolando, con la Transcranial Magnetic Stimulation (TMS), un'area ben precisa della corteccia cerebrale.

Un test strumentale per la diagnosi precoce

Lo sguardo dei bambini affetti da autismo è anomalo e caratterizzato da una propensione a evitare lo sguardo degli altri esseri umani.

Partendo da questo presupposto, i ricercatori della Cleveland Clinic guidati da Thomas Frazier, hanno messo a punto un test oggettivo che si chiama Autism Risk Index.

"Al fine di mettere in atto i trattamenti più appropriati, è fondamentale riconoscere il prima possibile i bambini affetti da autismo" afferma Frazier nell'introduzione al suo lavoro "fino ad oggi, però, è mancato uno strumento diagnostico oggettivo ed economico. Noi abbiamo utilizzato un sistema di remote eye tracking, ovvero di monitoraggio dello sguardo tramite sensori agli infrarossi, durante test cognitivi che prevedono la ricerca degli occhi di un'altra persona in una serie di video preparati appositamente. Abbiamo sottoposto al test un gruppo di bambini con un'età compresa tra i 3 e gli 8 anni con un'ipotesi diagnostica di autismo".

L'Autism Risk Index ha mostrato un'accuratezza diagnostica del 90% nell'identificare precocemente i bambini che avrebbero sviluppato i sintomi dell'autismo. "Inoltre" commenta Frazier "l'Autism Risk Index fornisce una valutazione oggettiva della gravità dei sintomi, e permette un monitoraggio dell'efficacia dei trattamenti messi in atto e di trattamenti futuri". L'Autism Risk Index, è di facile e rapida somministrazione ed essendo oggettivo potrebbe rendere più facile accettare la diagnosi da parte dei genitori.

La TMS per riprodurre e modificare i segni dell'autismo

La TMS è uno strumento non invasivo e indolore di stimolazione della corteccia cerebrale e può essere usato sia per scopi di indagine scientifica che per scopi terapeutici in ambito psichiatrico e neurologico.

I neuroscienziati francesi dell'INSERM, della Sorbona e dell'Hôpital Necker hanno applicato la TMS a un'area corticale implicata nel controllo dello sguardo e nella percezione dello sguardo altrui. L'area di corteccia si chiama Solco Temporale Superiore, per brevità indicata con la sigla STS, e sono note sue anomalie strutturali e funzionali associate all'autismo.

"Abbiamo applicato la TMS alla porzione posteriore dell'area STS di un gruppo di bambini sani" spiega Ana Saitovitch, coordinatrice dello studio "e abbiamo misurato in maniera oggettiva le reazioni del loro sguardo. Soltanto stimolando secondo determinati parametri l'area STS posteriore di destra siamo riusciti a interferire con l'attività del cervello e a riprodurre alcuni segni dell'autismo, come una ridotta propensione a fissare o a seguire lo sguardo delle altre persone, in bambini sani".

Lo studio non solo getta luce sui meccanismi nervosi alla base dell'autismo, ma prepara la strada a nuovi approcci terapeutici non farmacologici e di supporto alle terapie attuali e più efficaci.