Taltz (sigla: LY2439821) è il nome commerciale dell’anticorpo monoclonale umanizzato approvato nella psoriasi a placche. Il suo meccanismo di azione è il blocco selettivo di una interleuchina, la 17 (IL-17A), responsabile proprio di questa malattia. I risultati sono davvero interessanti: somministrato sottocute, si può osservare un primo miglioramento - colore, riduzione del prurito - già dopo una settimana. Dopo tre mesi i risultati sono consolidati e permangono per cinque mesi.
Lo studio clinico
Come tutti i nuovi farmaci, prima di arrivare sul mercato devono superare una serie di prove, prima in laboratorio e poi direttamente sull’uomo (studio clinico).
Anche Taltz è stato studiato in tre studi clinici, su pazienti affetti da psoriasi a placche. Per evitare condizionamenti, sia dei pazienti che degli stessi medici, questi studi vengono eseguiti in doppio cieco, ovvero né il paziente né il medico conosce il gruppo di appartenenza, cioè se si sta iniettando il farmaco o una semplice soluzione fisiologica (placebo). Per questo al gruppo trattato deve essere affiancato un gruppo di controllo.
Sono stati selezionati 3866 pazienti, già candidati ad una terapia sistemica, con farmaci o fototerapia che, al momento, sono gli approcci terapeutici più seguiti. Sono stati iniettati sottocute quantità crescenti di farmaco, per un periodo oscillante da 2 a 16 settimane.
Il Dr. Julie Beitz, direttore dell'Ufficio di valutazione farmaci, di fase III, dell’FDA, sostiene che i migliori risultati si sono ottenuti nei pazienti a cui erano stati somministrati 75 e 150 mg di farmaco. Gli effetti collaterali sono stati infezioni alle vie respiratorie, infezioni fungine e reazioni nel sito dell’iniezione.
L'approvazione di questo nuovo farmaco rappresenta un' importante opzione terapeutica per tutti i pazienti che soffrono di questa forma di psoriasi caratterizzata dalla formazione di placche, prurito, ispessimento della cute, desquamazione e dolore. Taltz non è ancora disponibile in Italia.
Cos’è la psoriasi?
La psoriasi è una patologia autoimmune, infiammatoria cronica e recidivante, conosciuta sin dall’antichità, il cui nome deriva dal greco e significa "condizione di prurito".
Non è infettiva né contagiosa. Èpiù frequente se in famiglia ci sono altri casi (familiarità) e si può manifestare in tutte le fasi della vita, dal neonato all’anziano. Tuttavia, spesso si manifesta nella fase giovane-adulta. Sono note più forme di psoriasi dalla pustolosa a varie forme non pustolose. La più comune (oltre l’80%) è rappresentata dalla forma non pustolosa, a placche come quella su cui è stato approvato il nuovo farmaco.
Spesso la psoriasi provoca lesioni localizzate solo a gomiti e ginocchia ma, in alcuni casi, possono essere estese ed interessare buona parte della superficie cutanea, determinando profonde alterazioni dell’aspetto corporeo.Colpisce circa il 2% della popolazione mondiale.
Ma l’incidenza varia molto da zona a zona. In Italia ne soffrono circa 2 milioni di persone. Circa il 10% dei malati soffre di una forma particolarmente grave detta “artrite o artropatia psoriasica”.
Chi ne soffresi deve rivolgerea centri specializzati. In Italia c’è una rete di centri detti “Psocare”, distribuiti su tutto il territorio, e sono gli unici qualificati per una corretta diagnosi e la prescrizione delle terapie più efficaci.