Fa parlare ancora di se l’epidemia di Zika che negli ultimi anni si sta diffondendo fuori dell’Africa, da luoghi lontani come la Micronesia (nel 2007) o la Polinesia (nel 2013), a luoghi meno isolati come l’America centrale e meridionale, in particolare il Brasile nel 2015. C’era il sospetto che la puntura dell’insetto che veicola il virus, una zanzara della specie Aedes come la zanzara tigre oramai diffusa anche da noi, con infezione su donne in gravidanza, potesse provocare varie anomalie cerebrali nel feto e quindi nel neonato tra cui la microcefalia.

Ora questo non è più un sospetto, ma una certezza: lo rivela uno studio di revisione su una prestigiosa rivista medica, “The New England Journal of Medicine”, da parte dei ricercatori americani del Cdc, il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie di Atlanta.

L’annuncio del direttore del Centro

Lo ha annunciato il direttor stesso del Centro Tom Frieden, definendo senza precedenti il legame di causa effetto tra un’infezione da virus portata da insetti e difetti di nascita nell’essere umano. Comunque è una buona notizia perché è la base di partenza nella prevenzione e la lotta contro questo virus che sta diffondendosi e che procura tanta apprensione.

Il Cdc sta indagando sul fatto che, oltre alla microcefalia fetale, anche altre sindromi potrebbero essere indotte dall’infezione da Zika, come la sindrome di Guillain- Barré, malattia autoimmune scatenata appunto da infezioni e che provoca nell’adulto che ne è affetto paralisi e vari altri tipi di gravi disturbi.

Lo studio della prestigiosa rivista

Sonja Rasmussen, che ha guidato l’equipe di scienziati americani, riferisce che la ricerca è stata tesa a trovare uno schema preciso e ricorrente nei difetti dei neonati esposti a Zika nell’utero materno e a ricercare il virus nel cervello nei bambini morti di microcefalia. Per la ricercatrice comunque restano ancora molte questioni aperte a cui rispondere: quanto spesso si verificano questi difetti di nascita nei feti esposti al virus e in quali periodi della gravidanza la puntura dell’insetto e quindi l’infezione è più pericolosa per le conseguenze rilevate.

Infatti non tutti i neonati di madri contagiate in gravidanza risultano affetti poi da questa sindrome. In Brasile, colpito dal virus con 1113 casi confermati, il maggior rischio si presenta nei primi tre mesi di gravidanza.