I ricercatori del C.S. Mott Children's Hospital dell'Università del Michigan, monitorando la crescita dei bambini a partire dalla prima infanzia fino alla scuola materna, hanno avuto modo di studiare e analizzare gli esiti di sviluppo dei neonati nati tra la 34° e 36° settimana, quelli nati tra la 37° a 38° settimana e, infine, quelli nati tra la 39° a 41° settimana.

Dallo studio è emerso che, sebbene all'età di due anni i neonati prematuri osservati erano alla pari con tutti i loro coetanei -  riuscendo a distinguere e riconoscere volti e oggetti e a capire le direzioni e la denominazione delle cose - nella scuola dell’infanzia, tuttavia, lo stesso gruppo ha mostrato meno abilità in matematica e lettura rispetto ai bambini nati a termine.

Tra le possibili spiegazioni, secondo  i ricercatori, rispetto ai bambini nati a termine, il cervello dei prematuri ha minore volume e meno distinti modelli di connettività neurale. Queste differenze strutturali, tra cui il volume della materia grigia inferiore, possono avere implicazioni per gli esiti di sviluppo che emergono nel periodo prescolare e nella prima infanzia.

È stato scoperto che le differenze nello sviluppo hanno iniziato a emergere dopo i 24 mesi e in età prescolare il che, secondo gli studiosi, suggerirebbe di agire col monitoraggio e il supporto dei nati pretermine già prima di iniziare la scuola.

La promozione dell'alfabetizzazione precoce, dunque, può essere particolarmente utile per i bambini nati pretermine. I genitori dovrebbero essere incoraggiati a fornire opportunità per promuovere le competenze nella lettura precoce e la matematica, per esempio leggendo per i loro bambini, favorendo la conversazione su un libro o dedicandosi semplicemente alla pratica di contare insieme.  

Per questi bambini, inoltre, le visite preventive sono un'occasione importante per controllare le loro capacità di lettura e matematiche, tra cui il riconoscimento delle lettere e delle parole, il riconoscimento dei numeri, quello di colori e forme, che sono tra le competenze fondamentali per la preparazione scolastica.

"Abbiamo percorso una lunga strada per migliorare i risultati per i bambini nati in anticipo” dice Julie Lumeng autore della ricerca e pediatra al C.S. Mott Children's Hospital, “ma sono necessarie ulteriori ricerche per avere dei veri risultati a lungo termine".

La strada, dunque, è ancora lunga e aperta a nuove possibilità.