Gli antibiotici usati in modo eccessivo possano essere dannosi; questo è ampiamente dimostrato. Così come un loro uso inappropriato, anche contro infezioni virali, può essere del tutto inefficace. Il loro impiego nella filiera alimentare, dagli allevamenti alle colture varie, sta portando verso un preoccupante fenomeno di antibiotico-resistenza verso un numero crescente di ceppi batterici.

La ricerca appena pubblicata aggiunge un altro tassello a questo puzzle allarmante. I ricercatori americani hanno infatti dimostrato che i bambini a cui sono stati prescritti antibiotici nel primo anno di vita, crescendo hanno sviluppato, con maggior frequenza, l'allergia alimentare.

Allergie alimentari associate all’impiego di antibiotici

Nel decennio 1997-2007 si è osservato un forte incremento (18%), nei soggetti giovani di età inferiore a 18 anni, di allergie alimentari. Le cause possono essere tante. Uno studio appena pubblicato, ne svela una possibile causa. Bryan Love e collaboratori, della facoltà di Farmacia dell’Università della South Carolina, analizzando dati amministrativi relativi al triennio 2007-2009, hanno documentato l’esistenza di una relazione diretta tra sviluppo di allergie alimentari e l’uso di antibiotici nel primo anno di vita.

Sono stati identificati 1.504 bambini, affetti da allergie alimentari, e confrontati con un gruppo di 5.995 coetanei, che non soffrivano di queste allergie. I dati sono stati analizzati tenendo conto di una serie di variabili quali sesso, mese e anno di nascita, razza/etnia, alimentazione, allattamento al seno, età materna, residenza urbana o extraurbana e, ovviamente, l’uso di farmaci nella prima infanzia. 

I ricercatori hanno quindi osservato che i bambini a cui, nel primo anno di vita, erano stati prescritti uno o più antibiotici avevano, in modo proporzionale, una maggior probabilità di sviluppare un’allergia alimentare. Con una sola prescrizione l’aumento relativo era di 1,21; con tre prescrizioni 1,31, con quattro prescrizioni 1,43 mentre con un numero superiore di prescrizioni si arrivava a 1,64 volte.  

L’associazione varia con le varie classi di antibiotici

I ricercatori hanno inoltre analizzato le varie classi di antibiotici in relazione a questo fenomeno.

Cefalosporine e sulfamidici, normalmente prescritti nelle terapie ad ampio spettro, sono quelle dove questa associazione è maggiore (1,50 e 1,54 rispettivamente). Il fenomeno era meno evidente, invece, usando antibiotici a spettro antibatterico più specifico, come penicilline e i macrolidi.

Una possibile spiegazione di questo fenomeno è da cercare nello sviluppo del sistemo immunitario. Per avere un sistema immunitario perfettamente attivo, l’organismo necessita di una popolazione dei microorganismi intestinali (microbiota) che sia abbondante, ricca e variegata. E questo si sviluppa anche in base al tipo di esperienza/contatti con cui l’organismo si confronta nella prima infanzia.

L’uso di antibiotici nel primo anno di vita, cioè nel momento in cui il microbiota si sta costituendo, da una parte altera l’equilibrio della flora intestinale e, dall’altra, impedisce all’organismo di sviluppare un sistema di difesa verso allergeni esterni (vedi molti alimenti). I risultati di questo studio sono stati recentemente pubblicati recentemente su Journal Allergy, Asthma & Clinical Immunology.