Che la flora intestinale o microbiota, come si chiama ora, sia alla base del nostro Benessere, è un dato ormai acquisito. Numerosi studi sono giunti a delle conclusioni sostanzialmente sovrapponibili: l’intestino è popolato da una quantità estremamente elevata di microorganismi (alcuni miliardi, in prevalenza batteri) che, se funzionano bene,assicurano il nostro benessere.Viceversa,se sono alterati portano una serie incredibile di disfunzioni, dal semplice mal di testa e/o mal di pancia, a forme di malassorbimento dei nutrienti, fino alla comparsa della steatosi epatica e dell’obesità.

Ora, per la prima volta, questo nesso è stato osservato anche nei bambini.

Lo studio del 'Bambino Gesù'

I ricercatori di due Unità operative, quelli del “microbioma umano”edella “ricerca sulle malattie epatiche”hanno affrontato il problema con un approccio metodologico e tecnologico assolutamente innovativo. Da una parte, una piattaforma tecnologica NGS (Next Generation Sequencing) in grado di sequenziare il DNA dei microorganismi, e dall’altra una piattaforma di spettrometria di massa.

Dall'integrazione dei dati generati da queste due tecnologie, è stato possibile produrre il primo modello di microbiota funzionale, associato a casi pediatrici di fegato grasso e obesità. I risultati, pubblicati a fine marzo sulla rivista scientifica"Hepatology", hanno mostrato come nell’intestino di bambini obesi e con steatosi epatica (fegato grasso) alcuni microorganismi, come Ruminococcus e Dorea, sono in numero superiore mentre altri, come le Oscillospira, sono poco presentirispetto a quanto normalmente osservato in bambini sani.

Nel dettaglio, sono stati tracciatidue modelli di microbiota corrispondenti ad altrettanti profili: uno associato all’insorgenza del fegato grasso (diminuzione di Oscillospira e aumento di una specifica molecola, il 2-butanone); l’altro invece associato allo stato più avanzato dellasteatoepatite,conelevato numero di Ruminococcus e Dorea.

La prescrizione dei probiotici deve essere personalizzata

Ne è convintaLorenza Putignani, responsabile di parassitologia al "Bambino Gesù", che spiega: “In pediatria, gli studi sul microbiota intestinale sono essenziali per evidenziare la correlazione tra profili microbici - metabolici e principali patologie correlate ad alterazioni gastrointestinali.

Aspetto fondamentale, specie nel periodo di crescita del bambino, quando si gettano le basi per lo stato di Salute nelle fasi successive della vita”.

Valerio Nobili, responsabile dell'Unità di malattie epato-metaboliche, aggiunge: “Dallo studio emergono due evidenze importanti: la prima è che per avere un fegato sano bisogna avere un intestino sano, popolato da batteri amici; l'altra è la necessità di una prescrizione di probiotici su base scientifica e personalizzata, limitando l'uso indiscriminato delle formulazioni esistenti”.

In campo sanitario, la nuova tendenza è la prescrizione di integratori che rappresentano circa il 6,6% delle ricette degli specialisti. Al primo posto ci sono i probiotici (12,6%) seguiti dai prodotti per le articolazioni (8,9%) e da quelli oftalmici (8,2%).

I principali prescrittori di probiotici sono i pediatri (73%), seguiti dai gastroenterologi (9,8%).

Generalmente, questi prodotti non vengono rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale, quindi risultano a carico dei cittadini. Un motivo in più per sceglierli con attenzione. Non è solo un fenomeno italiano: a livello mondiale, il giro di affari dei probiotici per il 2016 è stimato in 42 miliardi di dollari.