La sovracrescita di batteri nell’intestino tenue (SIBO, small intestinal bacterial overgrowth), è una condizione anomala, che genera produzione di endotossine batteriche, infiammazione intestinale e malnutrizione. Ma la SIBO può coesistere in soggetti con grasso viscerale, tessuto ad azione infiammatoria? Se lo sono chiesto i ricercatori del Department of Internal Medicine, Cleveland, OH, USA, che hanno analizzato la presenza della SIBO in 152 pazienti, mediante il test specifico (breath test al glucosio); negli stessi hanno quantificato il grasso viscerale, con tomografia computerizzata.

Ben 68 pazienti (circa il 45%), sono risultati positivi alla SIBO; la presenza di questa alterazione della flora batterica intestinale, è stata associata in modo significativo ad un elevato contenuto di grasso addominale e alla sindrome metabolica (situazione in cui esistono contemporaneamente tre fattori di rischio, tra pressione alta, trigliceridi o colesterolo alto, iperglicemia).

Il lavoro pubblicato sulla rivista Nutrition Metabolism and Cardiovascular Diseases, nel mese di settembre 2016, ha evidenziato un aumento significativo dei markers di infiammazione indotti dal grasso viscerale e dall’alterazione della flora batterica intestinale. I dati suggeriscono che la combinazione SIBO-grasso addominale favorisce lo stress ossidativo e la comparsa della sindrome metabolica, dell’insulino-resistenza e della steatosi epatica non-alcolica (fegato grasso).

SIBO e conseguenze

Generalmente la maggior parte dei batteri intestinali si trovano nel colon, ma nell’intestino tenue è possibile osservare un’eccessiva quantità di batteri gram-negativi, aerobici e anaerobici; ne sono affetti il 40-60% dei soggetti con sindrome dell’intestino irritabile; i sintomi includono costipazione, flatulenza, dolore addominale, dispepsia, malnutrizione. La sovracrescita dei batteri ha ridotto la capacità dell’intestino tenue di digerire e assorbire macronutrienti e micronutrienti (vitamine B12, A, D, E, K e minerali, ferro, calcio, magnesio).

Col tempo, a causa del rilascio continuo di endotossine batteriche, può causare un incremento della permeabilità intestinale, l’insorgenza di allergie alimentari, problemi della pelle e malattie autoimmunitarie. Il rischio di insorgenza aumenta con lo stress ossidativo, nei soggetti che assumono antiacidi a lungo termine; negli adulti e anziani, nei quali il tratto digestivo è più debole; in coloro che fanno un consumo cronico di alcol.

Studio clinico e meccanismo di azione

E stata somministrata ai pazienti una bevanda a base di zucchero ed è stata monitorata l’emissione di due gas, prodotti dai batteri dell’intestino tenue (idrogeno e metano) nel respiro (breath test al glucosio).

Nei soggetti con un eccesso di emissione dei gas, e quindi con la SIBO, è stato osservato un maggiore aumento dei livelli plasmatici di alcuni fattori di infiammazione (citochine infiammatorie IL-8 e TNF-alfa) e dell’espressione nel fegato della proteina NFkB (media la produzione di molte citochine infiammatorie); questi sono induttori di alterazioni metaboliche e ipertensione.

In questi casi, è possibile intervenire con una terapia antibiotica, una dieta adatta (come quella FODMAP, a basso contenuto di nutrienti fermentabili), l’utilizzo di probiotici specifici e un esercizio fisico regolare.