L'assunzione di pasti calorici molte volte al giorno, soprattutto se combinata con uno stile di vita sedentario, facilita le complicazioni cardiometaboliche (sindrome metabolica) e lo sviluppo di malattie croniche come obesità, diabete e malattie cardiovascolari.

Possiamo influenzare la nostra Salute con quello che mangiamo. Come diceva il gastronomo francese Brillat-Savarin: "Dimmi ciò che mangi e ti dirò chi sei".

Da alcuni anni a questa parte, sono stati condotti molti studi clinici sulle diete che utilizzano la restrizione calorica sotto forma di digiuno intermittente a giorni alterni o in una fascia oraria giornaliera.

Questi sono stati analizzati dai ricercatori del Department of Cardiology, Medical University of Graz, Austria, in un lavoro pubblicato sulla rivista Cardiovascular Research nel marzo 2020.

Durante gli studi clinici condotti per sei mesi, con digiuno di 36 ore seguito da 12 ore di alimentazione a piacere, sono stati osservati miglioramenti dei parametri della salute cardiometabolica, abbassamento della frequenza cardiaca a riposo e della pressione sistolica e diastolica. Risultati analoghi sono stati rilevati con digiuno di 12 ore e assunzione dei pasti dalle 6 del mattino alle 6 del pomeriggio.

Questo metodo nutrizionale si è dimostrato adatto a fornire giovamenti non solo per soggetti in sovrappeso o obesi, ma anche per quelli sani.

Meccanismi di azione del digiuno

Nei pazienti sottoposti a digiuno intermittente sono stati riscontrati maggiore insulino-sensibilità e decremento della massa grassa sottocutanea. Di conseguenza, benefici per obesità, dislipidemia, ipertensione e invecchiamento.

I pazienti presentavano alti livelli ematici di corpi chetonici come beta-idrossibutirrato e di acidi grassi liberi polinsaturi.

Uno dei meccanismi di questo metodo è, dunque, lo spostamento metabolico nell'utilizzo dei substrati per la produzione dell’energia. In particolare, il digiuno intermittente forza l'organismo a fare affidamento ai chetoni e agli acidi grassi derivati dal tessuto adiposo, invece che al glucosio introdotto solo durante il periodo dell'alimentazione.

Questi spostamenti metabolici, generati dal digiuno intermittente, migliorano la flessibilità metabolica cellulare e l’efficienza bioenergetica. La variazione del rifornimento di energia cellulare attiva i processi difensivi e di riparazione che innalzano l'omeostasi, la resistenza allo stress e l'eliminazione delle cellule danneggiate.

Studi clinici

Negli individui sani non obesi è stata esaminata per sei mesi l'efficacia e la sicurezza del digiuno a giorni alterni con un abbassamento di calorie del 28.5%, ossia cicli di 36 ore di digiuno separati da 12 ore di alimentazione.

È stata osservata una diminuzione dei livelli di lipidi circolanti (trigliceridi, colesterolo LDL e VLDL, lipoproteine a bassa densità) e nessuna variazione del colesterolo HDL, lipoproteina ad alta densità.

In un altro studio, a giorni alterni di un mese con una riduzione delle calorie del 37%, è stato messo in evidenza un calo del 4.5% del peso iniziale, della massa grassa e del grasso viscerale, mentre non ci sono state modifiche nei lipidi del sangue dopo solo 4 settimane.

Un'altra forma di digiuno intermittente giornaliero, in una finestra breve (12 ore), ha manifestato pure miglioramenti della salute cardiometabolica e della composizione corporea.

Questi tipi di digiuno non hanno moderato la spesa energetica, né compromesso le cellule immunitarie, la massa o la densità minerale e sono stati estremamente sicuri anche per soggetti sani.