L'acido folinico, un derivato dell'acido folico, somministrato per tre mesi in bimbi affetti da Autismo con deficit del linguaggio porta a un significativo miglioramento delle capacità verbali. E' quanto osservato in un rigoroso studio condotto in doppio cieco e contro placebo dai medici dell'ospedale pediatrico di Little Rock in Arkansas, negli USA, e pubblicato da Molecular Psychiatry.
Metabolismo dell'acido folico e autismo
Le cause dell'autismo, o meglio dei disturbi dello spettro autistico, sono ancora sconosciute.
Numerosi studi indicano anomalie genetiche a carico dei processi biochimici che sono alla base del metabolismo del'acido folico, una vitamina essenziale del gruppo B che svolge un ruolo cruciale nello sviluppo del sistema nervoso prima della nascita.
Essendo idrosolubile, e non potendo attraversare spontaneamente le membrane cellulari, l'acido folico deve essere trasportato nel tessuto nervoso soltanto se legato a un recettore-navetta che si chiama FR-alfa. Alcuni autoanticorpi, detti FRAA, possono attaccare questo recettore-navetta producendo un malfunzionamento del sistema di trasporto dell'acido folico all'interno del tessuto nervoso e provocando alterazioni dello sviluppo cerebrale.
Infatti, alcuni studi indicano che circa la metà dei bimbi affetti da autismo presentano autoanticorpi di tipo FRAA e un alterato metabolismo dell'acido folico.
Il derivato dell'acido folico che migliora la comunicazione verbale
"Attualmente mancano trattamenti che possano migliorare i sintomi e i segni dell'autismo" spiega John Slattery, uno degli autori principali dello studio "e, basandoci su precedenti studi sull'alterazione del metabolismo dell'acido folico, abbiamo deciso di verificare se l'integrazione di un suo derivato facilmente metabolizzato, l'acido folinico, potesse migliorare alcuni segni dell'autismo".
Per tre settimane, i pediatri americani hanno somministrato acido folinico (2 mg per chilo al giorno, fino a un massimo di 50 mg al giorno) e placebo a due gruppi distinti di circa 20 bimbi affetti da autismo in maniera randomizzata e in doppio cieco, ovvero senza che né il medico né il paziente sapessero che si trattasse di placebo o acido folinico.
"Soltanto i bimbi che hanno ricevuto l'acido folinico" spiega il dottor Fryie, primo autore dello studio "hanno mostrato significativi miglioramenti nelle capacità comunicative, sopratutto di tipo verbale. Tra di essi, inoltre, i miglioramenti maggiori sono stati registrati nei bimbi con elevati livelli di FRAA, gli autoanticorpi che inibiscono l'attività del recettore-navetta per l'acido folico".
I risultati sono sicuramente da confermare su una popolazione più ampia, ma i pediatri americani nutrono grandi speranze nell'efficacia dell'integrazione alimentare con acido folinico.