Quando si avvicina la fine di un anno, si è sempre vogliosi di buoni propositi. Nonostante ciò, una consapevolezza aleggia nell'aria: è passato un altro anno, e a questo vanno aggiunti tutti gli altri già trascorsi della propria vita. Insomma, per ogni anno che va via, si invecchia un po' di più.

Ma adesso che ci si prepara al 2017, una nuova speranza si profila all'orizzonte, e nuove sfide mediche potrebbero permettere di rallentare, almeno in parte, l'invecchiamento precoce dell'organismo.

Un nuova ricerca contro l'invecchiamento

Grazie ad una sperimentazione effettuata dal Salk Institute California, è emerso che è possibile rallentare l'invecchiamento dell'organismo grazie ad una riprogrammazione cellulare.

Il nuovo metodo è stato testato su alcuni topolini, la cui vita si è allungata del 30%, l'equivalente umano di 20 anni. Messi sotto osservazione, si è appurato che i loro tessuti, analizzati al microscopio, sono risultati più sani e carenti di quei danni che si accumulano con il progredire dell'età.

Come funziona il metodo per ringiovanire

Secondo i risultati pubblicati sulla rivista "Cell", è stato dimostrato che "il processo di invecchiamento potrebbe essere invertito", come ha dichiarato Juan Carlos Belmonte, coordinatore della Ricerca. L'esperimento, finora effettuato solo sui roditori (per motivi etici e tecnici), si è basato sull'utilizzo di una versione ridotta di una tecnica introdotta nel 2006 dal giapponese Shinya Yamanaka.

L'obiettivo era quello di riportare allo stato embrionale singole cellule adulte, tramite l'utilizzo di 4 geni denominati Oct-3/4, Sox2, c-Myc, Klf4.

Le tecnica prevede che le cellule vengano immerse nel cocktail dei 4 geni per 3 settimane, al fine di poterla applicare su un intero organismo vivente. L'esperimento condotto dal gruppo di Belmonte è stato effettuato, riducendo i tempi di immersione a 4 giorni. Il fine ultimo dell'esperimento era quello di garantire ai piccoli mammiferi una vita più salutare, e non di riportarli allo stato neonatale.

I risultati hanno dimostrato un miglioramento delle condizioni del cuore e del sistema vascolare e, inoltre, non sono comparsi tumori, e la vita media dei topi si è allungata del 30%, equivalente a 20 anni di vita umana.