Lo annotava già il Leopardi nei suoi Pensieri: "Chi ha il coraggio di ridere, è padrone del mondo". In effetti, a distanza di qualche secolo, la scienza sembrerebbe confermare l'intuizione del genio recanatese. Stando ad uno studio condotto dall'Università Nazionale Australiana (Anu), la dopamina, ovvero il cosiddetto ormone della felicità, sarebbe in grado di condizionare il complesso processo di generazione degli anticorpi.

Un analogo meccanismo, ad esempio, non esiste nei topi. Ma andiamo ad esaminare nello specifico quanto è emerso da questa ricerca.

Nel momento in cui un agente estraneo entra in contatto con il nostro corpo, nei centri germinativi dei linfonodi si selezionano gli anticorpi più efficaci per affrontare la minaccia rappresentata da un virus o un batterio. Entrando più nel dettaglio, i ricercatori spiegano che le cellule immunitarie, in particolare i linfociti B e T, all'interno di questo centro germinativo costituiscono una vera e propria struttura chiamata sinapsi immunologica, attraverso cui le cellule "comunicano" tra loro, scambiandosi informazioni.

A svolgere un ruolo chiave, in questo senso, sarebbe la dopamina, un neurotrasmettitore molto importante prodotto dal cervello.

I ricercatori, servendosi di alcune simulazioni al computer, hanno scoperto che la dopamina viene liberata dalle cellule T che si trovano nei centri germinativi. A sua volta, il neurotrasmettitore regola i segnali per la selezione delle cellule B, fondamentali per ottenere una migliore risposta immunitaria. In altre parole, nel momento in cui la dopamina viene rilasciata dalle cellule T, essa va a migliorare la risposta immunitaria da parte dei linfociti B. Insomma questa sostanza aumenta la quantità di anticorpi in circolazione in caso di infezione.

Gli studiosi hanno osservato lo stesso processo nei campioni dei tessuti di 200 bambini a cui erano state rimosse le tonsille.

I risultati di questa ricerca, pubblicati sulla rivista scientifica "Nature", potrebbero quindi aiutare a migliorare la risposta immunitaria negli anziani e, al contempo, consentire di fronteggiare le infezioni più aggressive. Ma come si difende l'organismo in caso di infezione?

Infezioni e sistema immunitario

Il sistema immunitario ha lo scopo precipuo di difendere l'organismo dalle infezioni. A questa funzione sono preposti i globuli bianchi, detti anche leucociti, di cui esistono diverse sottopopolazioni. L'immunità può essere naturale, ed in questo caso è aspecifica, in quanto non ha memoria riguardo a precedenti contatti con agenti patogeni. Questa si attiva molto rapidamente per bloccare le infezioni sul nascere.

L'immunità specifica, o acquisita, deriva dall'incontro con un determinato patogeno, si sviluppa dopo alcuni giorni, ma reca memoria del contatto col virus o batterio per cui, nel caso di una nuova esposizione, è in grado di agire più rapidamente.