L'estate è già finita e l'inverno è oramai alle porte, ma i virus parainfluenzali che progrediscono, solitamente, con l'arrivo della stagione autunnale, si stanno già "accanendo" sulla nostra Penisola: 80 mila italiani sono già stati messi in ginocchio da febbre e raffreddore. Previsti 5 milioni di casi di influenza e 8-10 milioni di casi di virus parainfluenzali: queste le stime del Dott.
Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute presso l'Università di Milano.
Secondo l'esperto "dipenderà tutto dal meteo": se l'inverno dovesse essere rigido sicuramente ci saranno più casi di pazienti con l'influenza, mentre se la stagione invernale dovesse essere mite, sarà sicuramente il cosiddetto virus parainfluenzale a prevalere. Insomma, in ogni caso non c'è scampo.
Virus
Ci sarà un nuovo virus in circolazione, questo è un dato certo: l'H1N1 A/Michigan che sostituirà la variante H1N1 California. Gli altri virus rimangono invariati e saranno gli stessi dello scorso inverno: H3N2 A/Hong Kong ed i due B/Brisbane e B/Phuket.
Quattro, quindi, i tipi di virus che circoleranno.
Vaccini
Le autorità sanitarie hanno pensato di espandere la vaccinazione antifluenzale gratuita sino a coprire il 75% della popolazione italiana over 65. Tuttavia, a seguito di allarmi dimostratisi, poi, ingiustificati ed a causa dell'insuccesso delle precedenti stime annuali previste per le sindromi influenzali, le persone anziane che si vaccinano ogni anno ricoprono, ad oggi, solo il 45% della popolazione. Il dato medio non supera, invece, il 14%.
Diffidenza
La diffidenza della popolazione nei confronti del vaccino non sembra riguardare quello per prevenire l'influenza: 2 persone su 3 dichiarano di non essersi mai vaccinati, meno del 5% afferma di averlo evitato perché considerato pericoloso per la propria salute fisica ed il 32,8% della popolazione italiana lo ritiene non necessario.
Rimedi
Già 57 italiani su 100 utilizzano farmaci senza ricetta per attutire i sintomi, ma senza eliminarli, queste le stime di Assosalute, associazione nazionale farmaci di automedicazione. Pregliasco dichiara, infatti, che far scendere la febbre per andare al lavoro il giorno dopo significa assecondare il virus: si rischia di contagiare altre persone e ci si ammala ulteriormente. No all'utilizzo degli antibiotici, essendo una patologia virale. Da assumere solo se prescritti dal medico in caso di sospetta sovrainfezione batterica. Le previsioni, quindi, sono nella norma ma, come sempre, l'influenza non va trascurata: ogni anno, infatti, si contano migliaia di decessi tra i soggetti più fragili.