Aids è un termine che a molti fa paura. Già decine d'anni fa, le istituzioni, tramite slogan pubblicitari o mezzi d'informazione pubblica, hanno avviato delle campagne informative su come proteggersi dalla sindrome da immunodeficienza acquisita. Dai ricordi di molti ci sono infatti inviti a "fare l'amore proteggendosi" o "non cascate nella trappola della sindrome". Dagli anni 90 ad oggi le cose sono cambiate, ma non del tutto.
Chiaro che la scienza ha cercato di fare progressi su come arginare il male, lo stesso non si può dire invece per la buona riuscita di campagne di prevenzione, educazione, e informazione sul temutissimo virus dell'immunodeficienza umana, ovvero hiv.
Aids: dati stabili, ma preoccupanti
Se si osservano i numeri sull'Aids, la situazione appare quasi tragica in Italia. Nel 2016, come riportato da numerosi siti d'informazione, a circa 3.451 residenti è stata diagnosticata una infezione da HIV. Se si fanno due conti, si tratta di circa 6 casi ogni 100.000 persone, dati che si mantengono comunque stabili negli ultimi 5 anni.
L'infezione colpisce, nella maggioranza dei casi, ragazzi e ragazze tra i 25 e i 29 anni. Si tratta dunque di una fascia giovane di popolazione, che va incontro al virus dell'HIV. Praticamente, spesso si viene a conoscenza dell'infezione solo dopo aver contagiato qualcuno, magari a distanza di tantissimi anni dalla contrazione. Di chi la 'colpa' del dileguarsi del virus tra giovani? Come anticipato nel paragrafo introduttivo, molto è dovuto alla scarsa informazione che i ragazzi, e non solo, ricevono nel corso del loro percorso adolescenziale: i dati lo dimostrano.
Un dato che fa riflettere
Dati alla mano, più di un ragazzo su 10 sostiene che l'HIV si possa contrarre solamente con un comune bacio (ovvero l'11,8% ), il 4,2% pensa invece che sia dovuto al contatto fisico, mentre sembra quasi inverosimile pensare che l'1% degli interpellati sostenga che basti un abbraccio per cadere vittima del virus.
Percentuali raccolte da una ricerca portata avanti dalla Lega italiana per la lotta contro l'Aids, che ha intervistato studenti d'età compresa tra i 16 ed i 18 anni: nel dettaglio 3.389 persone in provincia di Cagliari. Dati preoccupanti, che non lasciano spazio ad altra alternativa, se non quella di cercare tramite scuola, social e altri mezzi utili, di mettere a conoscenza ed informare i giovanissimi sui modi per contrarre il virus ma sopratutto sulle prevenzioni, come fatto per esempio dal produttore di preservativi Durex.