Da un’indagine condotta dall’Istituto Nazionale di Statistica italiana, mirata a conoscere gli usi sessuali e i modi di incontro della generazione degli anni ’90 sono emerse allarmanti notizie.

Di certo, l’avvento di Internet e dei social, ha dato la possibilità a chiunque di poter conoscere e, in un secondo tempo, incontrarsi per avere anche una sorta di relazione. La notizia, rilasciata dall’Istat in seguito alle interviste condotte, ha fatto sorgere la totale noncuranza, specialmente tra i giovanissimi, dell’importanza di proteggersi durante i rapporti sessuali.

Le persone, ricordiamo intervistate, hanno ammesso di non utilizzare il profilattico, unico modo per tutelarsi da infezioni sessuali e dall’AIDS. Sempre, secondo l’ISTAT, il dato più allarmante nasce anche da una mancata informazione su questa malattia nei giovanissimi tra i 18 anni e i 25 anni.

Rischio reale

Nella fascia d’età con meno di 25 anni nascono nuovi casi ogni anno. Mentre gli adulti riescono a percepire e a prevenire il pericolo che si corre ad ogni rapporto sessuale, specialmente con persone conosciute su internet, i giovanissimi sembrano immuni a questo pericolo. Molti ragazzi e ragazze ammetto che c’è anche una mancata informazione, negli istituti scolastici, su questo pericolo e di conseguenza è diminuito il timore di contrarlo.

Secondo l’ISTAT il problema maggiore nasce proprio dalle nuove possibilità, data dalla rete, che non tutela l’utente, ma accentua la voglia di conoscersi tramite un click. Tutto questo porta a favorire incontri, che sfociano in rapporti sessuali, con persone che possono essere a rischio. La leggerezza con cui i giovanissimi, in un’età psicologica molto fragile, riescono a farsi convincere che il rapporto “libero”, cioè senza profilattico, sia sano è uno dei motivi che sta aumentando il contagio.

Disinformazione

Il punto fondamentale, su cui l’ISTAT, vuole concentrare l’attenzione, è quello della leggerezza del rapporto sessuale. La disinformazione su come si contrae l’AIDS, le conseguenze e i problemi di un contagio, sono quasi totalmente ignorate. I giovani sotto i 25 anni sembrano aver perso il timore di una malattia che ha devastato e continua a mietere vittime.

Tra le interviste effettuate c’è anche una sorta di “denuncia” contro scuole e altri fonti di informazioni che non si concentrano su questi problemi. L’AIDS è una delle malattie che ogni anno va a colpire ragazzi sotto i 25 anni, nuovi casi e un aumento notevole ogni anno richiedono un programma d’informazione diverso. Secondo L’ISTAT bisogna cercare di prevenire ora poiché, nei prossimi anni, l’aumento sarà disastroso.