Niente sesso siamo inglesi, No Sex Please, We're British: a giudicare dal successo di botteghino di questa commedia nel lontano 1971, che a Londra andò in scena senza interruzioni per sedici anni, agli inglesi piace essere considerati un popolo ordinato, compassato e pudibondo. "Some are confused, others are trapped in the wrong body: astonishing 50 kids a week referred to sex change clinics", questa notizia apparsa alcuni giorni fa sul Mirror rileva al contrario la debolezza dello stereotipo: "alcuni sono confusi, altri sono prigionieri in un corpo sbagliato." Si parla di 50 bambini alla settimana, che vengono mandati dagli specialisti per essere curati.

Tutto questo sotto la spinta emotiva dell'accettazione crescente del tema gender.

Cosa afferma la teoria gender

I propugnatori di questa dottrina discernono sesso e genere. Il sesso è quello con cui nasciamo, il secondo quello che diventiamo."L'identità sessuale di una persona non viene sancita dalla natura e dall'indiscutibile dato biologico ma esclusivamente dalla soggettiva percezione di ognuno che stabilirà liberamente il genere identificato. Non esistono maschi e femmine ma ci sono solamente uomini, liberi di attribuirsi il genere che riconoscono al di la del loro sesso".

Gender Identity Development Service (GIDS)

Confortati da queste teorie, ci si accorge che un numero sempre più crescente di piccini soffre di stare in un corpo sbagliato. In loro aiuto è nato a Londra un reparto ospedaliero col nome di Gender Identity Development Service, dove chi non accetta la propria appartenenza sessuale, viene accompagnato nel cammino verso un cambio di sesso, con il completo sostegno economico del servizio sanitario nazionale. Il numero di coloro che hanno richiesto questo aiuto è aumentato del 24% negli ultimi 6 mesi, raggiungendo la ragguardevole cifra di 1302. Tra loro ci sono 2 che hanno 4 anni mentre altri 17 arrivano alla veneranda età di 6 anni. Non si idendificano con il sesso con cui sono nati.

Il GDS però solo dall'età di 11 anni in poi prende in considerazione il "disturbo dell'identità di genere" (DIG), iniziando una cura, a base di ormoni, atta a ritardare l'inizio della pubertà. Il neuroendocrinologo Ashley Grossman afferma che "Non è dannoso per la loro salute e permette così al soggetto di riflettere sulla propria identità", confermando anche di sottoporre tale trattamento ormonale anche a bambini di 7 anni che per qualsiasi motivo, hanno una pubertà precoce. Sino a quando, intorno ai 16/17 anni i ragazzi, preso coscienza di trovarsi in una condizione di forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico, possono scegliere di continuare il loro percorso gender, assumendo testosterone ed estrogeni per far partire il cambiamento.

Il professore Miroslaw Djordjevic, gender professor, manifesta molte perplessità: in molti casi potrebbe essere "una moda o capriccio dei genitori". E' impossibile dire che una bambina di 5 anni è transgender. Oltre a ciò non si può non valutare, una volta che sono cresciuti, la possibilità che queste scelte vengano censurate. Un esempio può essere quello di Ria Cooper che il giornale stesso ci informa, nato maschio, a 15 anni si è sottoposto a una operazione per cambiare sesso, conquistando il titolo di più giovane ad affrontare tale intervento". Ora s'è stancata di essere donna e nei giorni scorsi, all'età di 18 anni, ha espresso l'intenzione di ritornare ad essere uomo: ha capito di voler vivere la propria vita come un comunissimo omosessuale.