La Federazione italiana dei medici di medicina generale e il sindacato dei medici dirigenti segnalano che tra circa 5 anni ben 45.000 tra medici di base e medici del Servizio Sanitario Nazionale andranno in pensione. Questo comporterà che circa 14 milioni di italiani rimarranno senza un medico di riferimento, poichè i medici che suppliranno quelli che andranno in pensione non saranno in numero sufficiente.

Una popolazione che invecchia

Questo dato si mostra come allarmante se pensiamo che la nostra popolazione, con ogni probabilità, invecchierà sempre di più: se infatti l’età media di morte nel 2000 era di 79,7 anni, nel 2015 questa è divenuta di 83,4 anni. La richiesta di assistenza sanitaria va di norma di pari passo con l'età anagrafica: più un soggetto è anziano, più avrà bisogno di cure mediche. L’assistenza territoriale si pone a questo punto come una questione fondamentale per il nostro Paese; tuttavia, a meno di un mese dalle elezioni, come afferma Silvestro Scotti, Presidente della Federazione italiana dei medici di medicina generale, appare ridicolo che “nessuna forza politica che aspira a governare il Paese proponga e si impegni sul tema dell'assistenza sanitaria territoriale.”

Il percorso di formazione dei medici e le nuove assunzioni

E’ inoltre da considerare che le assunzioni, per fare fronte a questi pensionamenti, saranno insufficienti a tamponare la totalità dei pazienti che rimarranno senza medico.

Se pensiamo ai medici di base, ogni anno lo Stato mette a disposizione circa 1.100 posti per i corsi di formazione; questo significa che a fronte dei circa 33.000 medici di famiglia che lasceranno il proprio posto entro il 2028, solo 1/3 di questi verranno rimpiazzati da giovani dottori.

Parte del problema è causato dall'accesso a "numero chiuso" per le facoltà per divenire medico. Le università italiane per l’anno accademico 2017/2018 hanno messo a disposizione poco meno di 10.000 posti per i corsi magistrali a ciclo unico di Medicina ed Odontoiatria, riuscendo ad accontentare meno di 1/6 dei 66.907 giovani candidati. Nel 2014 l’età media a cui i giovani riuscivano ad ottenere una laurea magistrale in medicina era di 26,8 anni.

Se pensiamo che, però, dopo il raggiungimento di questo importante titolo di studio, gli aspiranti medici dovranno affrontare un tirocinio di tre mesi continuativi, una prova scritta di 90 quesiti ed eventualmente un corso di specializzazione che ha una durata dai 2 ai 5 anni, il percorso si presenta come lungo ed impegnativo.

Un problema diffuso, che riguarda tutta l’Italia

La scarsità di medici si presenta come un problema diffuso, che tocca ogni regione italiana. Le più colpite tuttavia saranno Sicilia, Lombardia, Campania e Lazio, ovverosia quelle con un maggior numero di abitanti.