La primavera è nell'aria: dopo il lungo e freddo inverno ecco le prime giornate di sole, con temperature più miti che ci invitano a ripartire con rinnovato entusiasmo. Ma l'aria di primavera non è solo carica di ottimismo e aspettative. In questo periodo dell'anno anche la natura si risveglia e con essa lo scatenarsi delle allergie ai pollini. Riniti allergiche, caratterizzate da starnuti, nasi che colano, occhi gonfi che lacrimano, tosse secca, prurito, insonnia, stanchezza, irrequietezza, difficoltà a respirare ed asma (nel 40% dei casi), possono darci tormento fin dalla comparsa dei primi pollini, ciò in relazione ovviamente al periodo di fioritura delle specie a cui siamo allergici.

Come rilevato da un'indagine dell’Associazione nazionale dell’industria farmaceutica dell’automedicazione (Anifa) fino all'80% degli italiani incorre ogni anno in una qualche forma di rinite allergica (anche acari e pelo d'animale creano particolare disagio in primavera). Ma come possiamo difenderci dalle allergie? Prima di tutto è bene tener conto del calendario delle fioriture ed infine è possibile adottare alcune strategie, come vedremo più avanti.

Calendario delle fioriture che causano allergie

La reazione allergica causata dall'inalazione dei pollini si presenta con ricorrenza stagionale, in corrispondenza del periodo della diffusione dei pollini caratteristico per ogni specie responsabile dell'allergia.

L'esordio, l'intensità e la durata dei sintomi delle allergie ai pollini dipendono principalmente dalle variazioni delle concentrazioni polliniche presenti nell'atmosfera. Un primo modo per difenderci dall'allergia ai pollini è dunque conoscere quando le piante a cui siamo allergici si trovano nel periodo della pollinazione. Ecco in breve quando e quali sono le principali specie che producono allergeni, secondo il calendario pollinico:

  • Graminaceae o Poaceae: grano, gramigna, avena, erba mazzolina etc. fioriscono tra aprile a giugno;
  • Parietaria: marzo-ottobre;
  • Asteraceae o Compositeae: ambrosia, tarassaco, assenzio etc. fioriscono tra luglio e settembre;
  • Betulaceae: la betulla fiorisce da gennaio a maggio;
  • Oleaceae: olivo, frassino, gelsomino etc. fioriscono tra maggio e giugno;
  • Cupressaceae: il cipresso fiorisce da febbraio a fine marzo con possibili anticipi a gennaio o con prolungamenti della fioritura fino ad aprile.

Come difenderci dalle allergie ai pollini

Non è certo possibile impedire alla natura di esplodere in tutto il suo splendore e molto probabilmente dovremmo arrenderci all'evenienza di dover fare i conti con la nostra allergia ai pollini, tuttavia è possibile mitigarne gli effetti adottando queste poche e semplici regole:

  • Non uscire nelle giornate particolarmente secche e ventose, ovvero quando è più alta la concentrazione di pollini nell'aria;
  • Non aprire le finestre durante le ore più calde della giornata;
  • Fare la doccia e lavarsi spesso i capelli: ciò eviterà di portare a letto con sé i pollini che abbiamo addosso e che la notte finiremo per inalare con il peggiorare dei sintomi dell'allergia;
  • Per lo stesso motivo di cui sopra (evitare di tenere addosso eventuali pollini e diffonderli nell'ambiente) evitiamo di tenere in casa le stesse scarpe che utilizziamo per uscire. Riponiamole in un armadio chiuso e sostituiamole con altre;
  • Anche l'aria fresca dopo un bel temporale non deve trarci in inganno: l’acqua rompe i granuli pollinici in frammenti più piccoli che raggiungono facilmente le vie aeree ed in maggiore profondità. Dunque rimanere a casa dopo un temporale è la scelta più opportuna;
  • Se dobbiamo fare dei lavori all'aperto utilizziamo delle apposite mascherine per filtrare gli allergeni;
  • Anche quando siamo in viaggio, in auto o sul treno, evitare di scendere i finestrini;
  • Sia in casa che in auto utilizziamo condizionatori con filtri di aerazione anti-polline, che avremo l'accortezza di controllare e cambiare spesso;
  • Lavare spesso i pavimenti. L'uso dell'aspirapolvere è invece controverso: esso può sollevare le particelle allergizzanti e diffonderle nell'ambiente circostante;
  • Complementi d'arredo quali tappeti, moquette, tappezzerie e tendaggi andrebbero evitati in case di persone allergiche, in quanto su di essi vi si depositano pollini e polveri difficili da rimuovere.