Qualsiasi epoca ha avuto il suo ideale di bellezza: nell'antico Egitto era particolarmente apprezzato un corpo minuto, spalle strette e un volto proporzionato, nell'Antica Grecia l'ideale di Bellezza corrispondeva ad un corpo pieno, formoso, in quanto la magrezza era associata alla malattia, durante il Rinascimento italiano l'ideale di donna aveva il seno grande, pancia pronunciata e fianchi larghi.

Andando avanti di molto tempo, dagli anni '30 agli anni '50 l'ideale rappresentava una donna con un corpo a clessidra, punto vita stretto e corporatura morbida e formosa. Per quanto riguarda i giorni nostri, l'ideale di corpo perfetto è associato ad una pancia piatta, seno e sedere grandi, sodi e molte donne ricorrono alla chirurgia estetica quasi compulsivamente. Inoltre, l'esigenza ossessiva di apparire perfette può portare a gravi psicopatologie come depressione, anoressia e bulimia.

Quali sono i rischi?

Il tormento della bellezza ha sintomi evidenti, esattamente come una malattia: i disturbi alimentari sono un esempio, così come la richiesta compulsiva di chirurgia plastica o addirittura le ore passate a scattare selfie per poi postare nei social network quello migliore.

É la malattia di questo secolo, quella del narcisismo onnipresente: molte donne si sentono in competizione con l'ideale proposto dalla società, sono ossessionate dal loro corpo e da come quest'ultimo appare. Il guardarsi allo specchio diventa una sfida con sè stessa, molte si sentono quasi intrappolate in qualcosa che non rispecchia i canoni imposti dalla società. Tutto ciò debilita a tal punto da risucchiare molte energie, in quanto costringe a controllare perennemente il proprio aspetto. É una prigione mentale: in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento i pensieri dell'apparire perfetti tormentano continuamente. Tutto questo, oltre a rubare tempo prezioso, porta a depressione, proprio perchè la sensazione che si prova nel vedersi allo specchio è sintomo di disagio; un malessere che sfocia anche in ansia. Esistono anche dei siti, chiamati pro-ana o pro-mia che accrescono i disturbi alimentari.

A questo proposito è stato anche effettuato uno studio in Belgio che ha scoperto come molte ragazze dopo aver visitato questi siti si sentono più grasse, brutte e di conseguenza sono più propense a sviluppare psicopatologie come ansia e depressione.

L'influenza negativa dei social network

I social network in tutto ciò hanno un ruolo preponderante: la costante esposizione a immagini di modelle ritoccate con photoshop e che possiedono dei corpi apparentemente perfetti è notevolmente dannosa. Anche i commenti svolgono un ruolo negativo: il cyberbullismo è un esmpio di ciò. Infatti si viene continuamente classificati, categorizzati, commentati in ogni minimo dettaglio. La ricerca dell'immagine perfetta si trasforma in una malattia, in un'ossessione perpetua che porta ad uno straziante senso di disagio.