Si chiama ragno violino. Si nasconde in giardino, magari nelle cavità degli alberi e sotto dei massi, e a volte anche in casa (tra lenzuola o coperte lasciate troppo vicino al pavimento). Lo si riconosce perché sul corpo ha una macchia a forma di violino. Non è un animale aggressivo, perché morde solo se si sente in pericolo e ha il sentore che il suo territorio possa essere violato.

Sul ragno violino, ormai, si sa praticamente tutto. A partire da quando il morso subito da un vigile urbano di Terni ha mosso l'opinione pubblica ad informarsi su un piccolo animale che, almeno teoricamente, può essere letale per chiunque.

Ragno violino: le cose da sapere

Il ragno violino ha la capacità di iniettare un veleno che al suo interno ha dei batteri che sono in grado di determinare la necrosi dei tessuti di organi vitali come fegato e reni. È un dato scientifico, ma occorre sottolineare due cose: risulta particolarmente dannoso quando la vittima è una persona che ha già una precaria condizione di salute, ad esempio diabetici e cardiopatici, e affinché l'azione risulti davvero letale occorre che passino almeno settantadue ore.

Pertanto chiunque percepisse di essere stato morso dal ragno in questione ha il tempo di lavare bene la parte con acqua e sapone e di rivolgersi ad un Pronto Soccorso, dove il caso sarà trattato nel migliore dei modi e prima che diventi grave. Si parla di un siero efficace in grado di funzionare come antidoto proveniente dal Messico e che iniettato per via endovenosa riesce a debilitare la funzione mortifera dei batteri. La realtà è che l'unica cosa da fare è affidarsi a chi negli ospedali è in grado di gestire la situazione, senza particolare patemi d'animo

Ragno violino, il racconto di un ragazzo

Sul portale scienze-naturali.it un ragazzo di nome Rocco ha avuto modo di testimoniare di essere stato morto da un ragno violino negli giugno del 2015 a Parabita in provincia di Lecce.

"È salito sui jeans che avevo lasciato su una sedia e li ho indossati senza accorgermene. Una volta seduto in macchina mi ha morso il ginocchio. Non sapevo di cosa si trattasse, ma dopo poche ore il livido alla ferita mi preoccupava. Poi sono arrivati la febbre e dolore intenso". In ospedale Rocco è stato sottoposto a somministrazione di farmaci cortisonici, anticoagulanti e antibiotici. Le cose sono andate per il meglio, sebbene dopo sette mesi sia stato sottoposto a un intervento per ripristinare i tessuti necrotizzati e che non permettevano il riassorbirsi della ferita.