Secondo un team di ricerca dell'Università di Washington, il cervello delle donne, dal punto di vista del metabolismo, sarebbe in proporzione più "giovanile" di quello maschile. Questa scoperta potrebbe spiegare la ragione per cui il declino cognitivo nel genere femminile sembra più lento rispetto a quello degli uomini della stessa età.
Questa differenza però, non sarebbe determinata dall'età anagrafica, infatti la medesima "superiorità" sarebbe stata riscontrata anche tra le giovani.
La mente femminile è più 'giovanile'
Sembra dunque dimostrato: le donne avrebbero un cervello più "fresco e giovanile", metabolicamente parlando. Questo vorrebbe dire che, a parità di età, la mente di una donna risulterebbe più giovane di quasi tre anni.
È stato un team di ricerca degli Stati Uniti, della Scuola di Medicina dell'Università di Washington di St. Louis, ad arrivare a questa storica conclusione. Guidati dal professor Manu S. Goyal, ricercatore presso l'Istituto di Radiologia Mallinckrodt, gli esperti hanno scansionato la mente di ben 205 volontari ricorrendo alla PET, ovvero la tomografia a emissione di positroni.
La principale fonte di energia per la nostra mente è lo zucchero, metabolizzato costantemente dai nostri neuroni tramite "glicolisi aerobica". Con il tempo, però, la quantità di glucosio utilizzata va riducendosi, e questa è proprio una delle principali cause del nostro invecchiamento mentale. Analizzando il metabolismo dei partecipanti allo studio, e confrontandoli per età e sesso, è emerso un dato che sembra incontrovertibile: quello delle donne invecchia più lentamente. Di conseguenza, avendo un metabolismo più lento, è come se avesse 3 anni di "vantaggio" sui coetanei maschili.
Ciò spiegherebbe perché il declino delle capacità razionali nelle donne è rallentato rispetto agli uomini. Invece non è ancora chiaro se questa differenza abbia effetti anche in giovane età.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PNAS.
Le differenze tra donne e uomini (cerebralmente parlando)
Questa nuova scoperta va ad aggiungersi alle altre conoscenze della mente umana e, in realtà, non è la prima a dimostrare una differenza tra uomini e donne. Ad esempio, è noto ormai da anni che la psiche femminile è più abile a percepire le emozioni altrui, e anche che ci sono differenze nelle abilità motorie e spaziali (determinate dalla disposizione delle connessioni neurali).
Il professor Goyal ha dichiarato che questo è soltanto l'inizio. Si sta cominciando soltanto adesso a capire il modo in cui il genere sessuale influenza il percorso dell'invecchiamento, e dunque anche il progredire delle malattie neurodegenerative. Il metabolismo della mente spiega, insomma, quali sono le differenze tra maschi e femmine nel percorso dell'anzianità.