La città di Cosenza è in lutto. L'intera cittadina piange infatti la morte di Pino Faraca, grande ciclista e sportivo che nel 1981, durante il Giro d'Italia aveva conquistato la maglia bianca. Faraca ha perso la battaglia più importante, quella della lotta contro un male incurabile che lo ha portato via alla sua famiglia, ai suoi cari e ai cittadini di Cosenza che tanto lo amavano ed apprezzavano.

Una vita spezzata troppo presto e che fa lacrimare il cuore dei cosentini.

Aveva solo 56 anni

Pino Faraca aveva appena 56 anni, ma le sue grandi imprese nel ciclismo sono ancora vive e presenti nel cuore dei calabresi e dei cosentini in particolare. Un destino crudele il suo visto che è stato portato via dallo stesso male che aveva ucciso anche suo padre Francesco. Tante sono state le sue battaglie: riuscì ad affermarsi in un mondo come quello del ciclismo che da sempre prediligeva altre regioni. In molti ritenevano impossibile che un calabrese potesse riuscire a farsi notare in quel contesto, eppure Faraca è diventato un grande e le grandi corse degli anni 80 ne sono una dimostrazione.

Nel 1981 infatti gareggiò con campioni di grande calibro come Moser, Baronchelli e Bontempi. L'ottava tappa di quel giro prevedeva l'arrivo a Cosenza. Sembrava una carriera volta a non finire mai, ma nel giro degli Appennini rimase vittima di una brutta caduta che lo condusse ad un coma di oltre una settimana. Non poté gareggiare ai mondiali, ma fino al 1986 continuò a correre da professionista.

La passione per la pittura e la galleria d'arte

Scoprì poi una seconda passione, la pittura. Lui infatti si era diplomato al liceo artistico e cominciò così a dipingere dei quadri diventando molto apprezzato anche in sull'ambito. Era riuscito persino ad aprile una galleria d'arte nella sua amata Cosenza. Per anni ha dipinto le due ruote, corse e scene da giro. La sua città lo celebrò nel 2013 quando il Giro d'Italia approdò a Cosenza e quando Ernesto Colnago gli commissionò un quadro, 'Oltre il 2012' per la fiera di Milano.