Neanche un pedale sganciato nel momento più critico ha fermato la marcia di Peter Sagan verso la sua ottava vittoria di tappa sulle strade del Tour de France. Il Campione del Mondo ha conquistato la terza frazione con arrivo a Longwy, in cima ad una salitella che sembrava disegnata apposta per favorire le sue doti. Sagan ha battuto Michael Matthews e Daniel Martin, mentre Van Avermaet ha concluso quarto senza dare un’impressione di grande brillantezza.

Domani si tornerà a sprintare prima dell’atteso arrivo in salita di La Planches de Belles Filles.

De Gendt, fuga a vuoto

La terza tappa del Tour de France era un’occasione ghiotta per i corridori da classica, con un arrivo in cima ad una salitella di un km e mezzo al 5%. La corsa è andata via in maniera prevedibile nelle fasi iniziali, finalmente sotto un bel sole. È partito subito un attacco con Hansen (Lotto Soudal), Politt (Katusha), Sicard (Direct Energie), Brown (Cannondale), Backaert (Wanty) e Hardy (Fortuneo). La situazione si è stabilizzata, con il gruppo guidato da Quickstep, Bora e Giant che non ha mai concesso troppo spazio alla fuga.

La corsa è però cambiata improvvisamente a circa 50 km dall’arrivo quando Thomas De Gendt (Lotto Soudal) ha scatenato una controffensiva riuscendo a rientrare sui fuggitivi insieme a Calmejane (Dirct Energie) e Perichon (Fortuneo). Il gruppo si è impaurito per l’azione di un corridore dello spessore di De Gendt ed ha intensificato l’andatura. Ma il belga si è inaspettatamente spento da solo quando la fuga sembrava farsi promettente. Dopo essere rimasto solo con Calmejane e Perichon, una salitella a 20 km dall’arrivo ha fatto esplodere De Gendt e la corsa si è di nuovo calmata.

Sagan da padrone

Calmejane ha tenuto botta ancora un po’ tutto solo al comando ma ad una decina di chilometri dal traguardo ha dovuto arrendersi anche lui.

Il gruppo è così andato a giocarsi la tappa nel tecnico finale di Longwy, con la BMC che ha preso la salitella decisiva con un certo impeto. Van Avermaet si è piazzato da subito in seconda ruota, spendendo probabilmente troppe energie. All’ultimo chilometro Richie Porte è partito a sorpresa, ma senza grandi pendenze il tasmaniano non ha potuto fare la differenza. Così ai 300 metri finali Peter Sagan l’ha sorpassato dando l’impressione di potersi togliere tutti di ruota facilmente. Ma il Campione del Mondo ha visto sganciarsi il pedale destro in questo momento chiave, perdendo così tempo e slancio per sprintare. Sagan è riuscito comunque a rilanciarsi con un’esplosività eccezionale ed anche la bella rimonta di Michael Matthews non è bastata a contrastarlo.

Il terzo posto è andato a Daniel Martin, poi un Van Avermaet spento nel finale e la bella sorpresa di Alberto Bettiol. Molto più indietro sono finiti invece Colbrelli e Ulissi che erano molto attesi, e non ha brillato neanche Gilbert. In classifica Geraint Thomas conserva la sua maglia gialla che domani non dovrebbe correre rischi essendo tappa da volata.