Chi nasce in provincia di Bolzano è come se avesse un destino segnato, sul piano sportivo: da "grande" sarai uno sciatore, se poi il tuo talento è cristallino come la bellezza di un fiocco di neve, allora potranno aprirsi davvero le porte della Coppa del Mondo. Wengen, Kitzbuhel, Kraniska Gora, poi magari regalarsi quella vetrina che fa venire una certa pelle d'oca (e non solo per il freddo...), quella davanti ai propri tifosi sulla pista 3-Tre di Madonna di Campiglio, poco lontana da casa tua.
Jannik Sinner, però, è un predestinato: è già, perché è nato in piena estate, addirittura il 16 agosto del 2001, a San Candido.
Sinner, il predestinato 'diverso' del tennis
I proprietari del piccolo rifugio Fondo Valle, mamma Siglinde e papà Hanspeter, non potevano pensare a qualcosa di diverso per il loro piccolo Jannik: a quattro anni, anche lui, come la stragrande maggioranza dei suoi coetanei, cominciava a divertirsi per le discese della Val Pusteria. Il piccolo Sinner mostrava già del talento, soprattutto nella sua specialità preferita, lo slalom gigante. Eppure qualcosa di inaspettato avrebbe cambiato radicalmente la sua giovane attitudine: il tennis.
Jannik cominciò ad appassionarsi a questo "strano" sport per un altoatesino, muovendo i primi scambi in una palestra di Bolzano.
Poi la decisione di trasferirsi in Liguria, a Bordighera, al Piatti Tennis Center, proprio lì, a casa del grande maestro Riccardo Piatti. Se pensi che da quelle parti sono passati certi "signori" del tennis come Dominic Thiem, Goran Ivanisevic, Ivan Ljubicic, Milos Raonic e Marin Cilic: di sfuggita anche un certo Novak Djokovic. Sinner resterà sotto la guida del grande maestro Piatti sino all'inizio del 2020 quando le due strade si sarebbero divise. Piatti parlò di Sinner come di "uno di famiglia, ma non è obbligatorio rimanere per la propria famiglia. I figli a volte decidono di andare a studiare all’estero, e quindi se ne vanno".
Un bene, un male? Ai posteri l'ardua sentenza, lasciamo che i suoi tifosi la pensino come vogliono.
Quel Roland Garros contro Nadal
Quel ragazzino di sedici anni inizia a farsi strada nel circuito Challanger e di lui si comincia a parlare un gran bene. Grazie a una wild card, riesce a ottenere un clamoroso trionfo al Challeger 80 di Bergamo, battendo in finale Roberto Marcora col punteggio di 6-3, 6-1. L'ascesa di quel ragazzino "terribile", sottratto alle piste di sci, era davanti agli occhi di tutti. Di Jannik Sinner, però, si comincerà a parlare con insistenza nel mese di settembre 2020, al Roland Garros: un anno contrassegnato pesantemente dal Covid, che però finì per portare fortuna a quel "perfetto sconosciuto" (o quasi, non certamente per gli addetti ai lavori).
Sinner, in quell'occasione, stabilì un record: fu il primo 2001 ad arrivare agli ottavi di finale di una prova del Grande Slam.
Siccome che l'appetito vien mangiando, al giovane bolzanino dallo sguardo incosciente non era bastato far fuori gente come Goffin (N. 11 al mondo), Bonzi e Coria: e allora perché non concedersi il lusso di battere un certo Alexander Zverev? Arrivare ai quarti di finale avrebbe significato incontrare "Sua maestà", Rafa Nadal. Sinner perse in tre set, ma Roberta Vinci in quell'occasione si espresse così: "Ha una facilità nel giocare impressionante, ma è soprattutto dal punto di vista mentale che ha giocato una grande partita, penso che abbia davanti un futuro dalla sua, perché ha ancora margini per migliorare".
Facciamo un salto temporale, perché poi il resto è storia recente che conosciamo. Dopo il primo ATP vinto a Sofia, Sinner, nel 2021, si porta a casa il Great Ocean Road Open di Melbourne, il Washington Open e il torneo di Anversa, senza dimenticare il "bis" concesso a Sofia. Nel 2022 vittoria a Umago, mentre il 2023 è iniziato benissimo con il primo titolo a Montpellier.
Sinner, la vetta da scalare si chiama 'ATP ranking': 'Voglio arrivare al numero 1'
Data la sua rapida escalation, in molti si aspettavano risultati ancor più eclatanti, in una sorta di duello con Matteo Berrettini. Sappiamo come sono andate le cose: qualche guaio fisico di troppo ha condizionato Jannik Sinner, che però sembra aver iniziato con il piede giusto questo 2023 che gli sta cominciando a regalare qualche importante soddisfazione.
In una recente intervista, Sinner ha dichiarato: "Mi impegno ogni giorno con quell’aspirazione lì in testa, la vetta del ranking". E se non se ne intende lui che è nato in montagna, di vette e di cime, chi può contraddirlo? Avanti, Jannik, alza lo sguardo al cielo, la vetta non è poi così distante.