Nelle scorse stagioni sono stati diversi i campioni del ciclismo che hanno subito dei gravi infortuni allenandosi con le bici da cronometro. Prima è successo a Chris Froome nel 2019, poi Egan Bernal ad inizio 2022. Negli ultimi giorni a questa lista si è aggiunta anche la campionessa olandese Ellen Van Dijk, una delle grandi favorite per la prova olimpica a cronometro di Parigi 2024.
Van Dijk è caduta mentre si allenava riportando una frattura alla caviglia, un infortunio che potrebbe impedirle di partecipare alla sfida a cinque cerchi. L'ex campionessa Annemiek Van Vleuten ha rilasciato alla tv olandese NOS un parere che ha fatto molto discutere. Secondo l'oro olimpico di Tokyo 2021, le bici da crono dovrebbero essere vietate per la loro pericolosità. "Lo dico a malincuore, ma sarebbe meglio fare le cronometro con le bici normali" ha dichiarato l'ex ciclista olandese.
'Sulle bici da crono sei molto vulnerabile'
Annemiek Van Vleuten è una delle più grandi e vincenti stelle della storia del Ciclismo femminile, ed anche nelle prove contro il tempo ha saputo mietere tanti successi.
L'ex ciclista olandese è stata sia Campionessa del Mondo che Olimpica della specialità, ma dopo l'incidente alla Van Dijk ha dichiarato alla tv NOS che le bici da crono andrebbero vietate. "Forse non è una cosa che ci si aspetta di sentir dire dalla campionessa olimpica della cronometro. Lo dico un po' a malincuore, ma sarebbe meglio fare le crono con le bici normali" ha commentato Van Vleuten, spiegando di essere allo stesso tempo affascinata e intimorita da questa disciplina.
"È un po' come la Formula 1 del ciclismo. Testare l'aerodinamica nella galleria del vento, la velocità, la potenza. Mi è sempre piaciuta questa disciplina, ma ne ho scoperto anche i pericoli nel 2015" ha raccontato l'ex campionessa olandese, raccontando di essere stata investita da una macchina mentre si allenava a Livigno con la bici da crono.
Secondo la Van Vleuten allenarsi su strade aperte al traffico con una bici particolare come quella da cronometro espone i corridori a dei pericoli eccessivi. La posizione assunta su queste bici è infatti più estrema, le mani sono più distanti dai freni e spesso si pedala a testa bassa. Gestire una situazione di pericolo improvvisa può risultare più complicato. "Dopo l'incidente del 2015 non sono più riuscita ad allenarmi senza inibizioni sulla bici da cronometro. Sei molto vulnerabile e i freni sono lontani dalle mani" ha raccontato la Van Vleuten.
Dumoulin: 'Le crono sono speciali'
Sempre a NOS è intervenuto su questo tema anche Tom Dumoulin, altro ex campione e specialista delle prove a cronometro, iridato e due volte argento olimpico nella disciplina.
Dumoulin ha bocciato la proposta della Van Vleuten.
"Non sono d'accordo, anche se sono un po' di parte. Penso che le cronometro siano molto speciali. C'è tutta la ricerca sull'innovazione delle biciclette, tute, caschi speciali e aerodinamici. E' un gioco divertente che fa parte del ciclismo. Inoltre non capisco bene cosa ci sia di pericoloso nelle cronometro. Penso che sia la parte meno pericolosa dell'intero sport del ciclismo. I corridori cadono molto più spesso sulle bici da strada che su quelle da cronometro" ha commentato Dumoulin.
Gli incidenti a Froome e Bernal
Due dei più grandi campioni del ciclismo dell'ultimo decennio, Chris Froome e Egan Bernal, sono stati beffardamente accomunati da un grave incidente avvenuto per entrambi su una bici da cronometro.
Froome cadde nel giugno del 2019 mentre effettuava la ricognizione del percorso della tappa del Delfinato che avrebbe affrontato dopo poche ore. Da allora il quattro volte vincitore del Tour de France non è più riuscito a tornare a buoni livelli.
Egan Bernal è finito contro un mezzo parcheggiato a bordo strada mentre pedalava a testa bassa sulla sua bici da cronometro in Colombia. Era il gennaio del 2022 e Bernal riportò numerose fratture. Dopo essere rientrato a fine 2022, il campione della Ineos ha vissuto una stagione di rodaggio e in questo avvio di 2024 ha cominciato a riproporsi ad alti livelli, pur senza ancora riuscire a vincere nessuna corsa.