Oltre ai più grandi campioni del ciclismo che stanno lottando per la maglia gialla, ai velocisti e agli specialisti delle classiche che fanno brillare il proprio talento per i traguardi parziali, la prima settimana del Tour de France ha messo in mostra anche alcuni volti a sorpresa. Tra questi è spiccato sicuramente quello del norvegese Jonas Abrahamsen, corridore non più giovanissimo ma che solo ora è uscito dall'anonimato.

A quasi 29 anni, il corridore della Uno X sta vivendo la miglior stagione della carriera, ha vinto la sua prima corsa in giugno alla Bruxells Cycling Classic, ed è stato protagonista in molte tappe di questo Tour. Ieri, nel giorno di riposo, Abrahamsen ha raccontato la sua particolare storia a Sporza, la tv belga sempre molto vicina al mondo del Ciclismo. Il norvegese ha spiegato di aver passato anni difficili nella prima parte della carriera a causa dell'ossessione per il peso. "Pesavo venti chili meno di ora e non miglioravo" ha raccontato Abrahamsen.

'Mi allenavo tanto e non mangiavo a sufficienza'

Jonas Abrahamsen compirà 29 anni il proessimo 20 settembre, ma solo è arrivato ad esprimersi ad alti livelli nel ciclismo professionistico. Il corridore fa parte della Uno X fin dal 2017, quando la squadra norvegese era una piccola realtà locale, registrata come team continental. Abrahamsen ha vissuto tutta l'evoluzione della squadra, il salto tra le Professional, la continua crescita, l'arrivo di big come Kristoff e Cort Nielsen e il debutto al Tour de France, ma senza riuscire ad emergere mai. Solo lo scorso anno Abrahamsen si è segnalato con qualche bella fuga al Tour, la sua prima esperienza in un grande giro concludendo al terzo posto la tappa di Bourg en Bresse.

Quest'anno il norvegese ha fatto un ulteriore ed importante salto in avanti, riuscendo a vincere la Bruxelles Cycling Classic e vivendo una prima settimana di Tour da gran protagonista, sempre in fuga e con il lusinghiero secondo posto nella tappa di Bologna.

A Sporza, Abrahamsen ha spiegato di essere emerso solo ora a causa del rapporto sbagliato con il cibo e per l'eccessiva magrezza. Il norvegese ora è uno dei corridori più pesanti del gruppo con i suoi ottanta chili, ma quando ha iniziato la sua carriera da pro ne pesava venti in meno. "Pesavo sessanta chili, ero troppo magro e non miglioravo. Mi allenavo tanto, 1000 - 1200 ore all'anno, e non mangiavo a sufficienza" ha raccontato Abrahamsen, che è uscito da questa spirale negativa nel 2020, quando aveva 25 anni.

"Ho iniziato a mangiare di più, sono cresciuto e ho preso venti chili. Il mio corpo ha ritardato la pubertà per anni. All'improvviso avevo voglia di uscire con le ragazze, prima pensavo solo a me stesso. Volevo essere troppo magro, con un team di professionisti si può fare quando si è grandi, ma non bisogna iniziare troppo presto" ha continuato Abrahamsen raccontato la sua storia di vita.

Per Abrahamsen maglia a pois e premio della combattività

Tra gli ospiti di Sporza, l'ex corridore ed ora Ds Tom Steels ha condiviso la storia e gli insegnamenti di Abrahamsen. "Bisogna aspettare di essere cresciuti prima di diventare così super professionale. Bisogna dare al corpo il tempo di svilupparsi" ha commentato Steels.

Grazie alle coraggiose fughe, al suo modo generoso di interpretare le tappe e agli ottimi risultati raggiunti, Jonas Abrahamsen è stato designato come il corridore più combattivo della prima settimana del Tour de France. Il norvegese è anche in testa alla classifica dei Gpm e veste così la maglia a pois, mentre è al terzo posto in quella a punti.