Il confronto tra Tadej Pogacar e i campioni del passato è stato uno dei motivi trainanti della stagione del ciclismo professionistico. Il fenomeno sloveno ha sbaragliato e demolito la concorrenza con una superiorità e costanza tale, dalla prima all'ultima corsa di questo straordinario 2024, da poter trovare paragoni credibili solo con le leggende della storia del Ciclismo, primo su tutti Eddy Merckx.

Il giornale spagnolo El Diario Vasco si è rivolto ad uno dei massimi esperti di storia del ciclismo, Guy Roger, firma de L'Equipe e da poco in libreria con un lavoro dedicato proprio a Merckx.

Secondo Roger, Pogacar potrebbe superare le cinque vittorie di Merckx al Tour de France, ma per il resto del palmares il Cannibale appare ancora molto lontano e forse irraggiungibile. Il giornalista de L'Equipe ha anche mostrato qualche dubbio per le prestazioni di Pogacar e per i suoi record sulle salite del Tour de France. 'Mi chiedo come Pogacar possa battere di due minuti i record di Pantani, che non era uno qualsiasi' ha dichiarato Roger.

'Ai tempi di Merckx il ciclismo era uno sport umano'

Dall'alto della sua esperienza, costruita tra L'Equipe e i libri dedicati a numerosi campioni del grande ciclismo, Guy Roger ha spiegato che il paragone tra corridori di epoche diverse non ha senso. 'E' assurdo, il ciclismo è cambiato molto. Siamo nel 21° secolo, mentre Merckx correva a metà del 20°. E' cambiato tutto, le biciclette, l'alimentazione, l'abbigliamento. Adesso corrono in modo completamente diverso. Fanno 50 giorni di corsa, Merckx è arrivato a farne 195" ha commentato il giornalista francese, che si è limitato a fare un confronto puramente numerico.

'Le 525 vittorie di Merckx sono irraggiungibili. Chi dice che Pogacar è già allo stesso livello di Merckx dimentica che gli mancano quattro Giri, sette Milano-San Remo, tre Roubaix, tre Liegi.

Ma è vero che Pogacar può vincere sei Tour, non è così impossibile" ha analizzato Guy Roger.

Il giornalista de L'Equipe ritiene che una differenza fondamentale tra il ciclismo di oggi e quello di una volta è che con la tecnologia si è perso quello spirito avventuroso e umano che era uno dei tratti essenziali dei campioni dell'epoca di Merckx o ancora più antichi. "Il ciclismo oggi non è più un'odissea come quella di Manzaneque, Fuente, Merckx, Ocaña. Leggende, personaggi dotati di malizia, fuori dal comune. Ora sembra che il corridore, e lo dico con piena responsabilità, sia un prodotto sia della scienza che della tecnologia. Ai tempi di Merckx il ciclismo mi sembrava uno sport umano dalle qualità eccezionali.

Con il progresso non è più possibile un confronto tra le due epoche" ha commentato Roger.

'Pogacar solleva domande a cui non posso rispondere'

Il giornalista si è poi detto non del tutto convinto dalle prestazioni strabilianti raggiunte da Tadej Pogacar in questa stagione. Il campione sloveno ha demolito record su record sulle salite storiche del grande ciclismo, battendo di diversi minuti i tempi segnati dai campioni del passato. Di particolare impatto è stato il primato segnato a Plateau de Beille, salita storica del Tour de France, che apparteneva a Marco Pantani.

'A Plateau de Beille ha battuto di due minuti il record di Pantani. Quel tempo non era stato stabilito su strade sterrate. Questo mi lascia senza risposte.

Come si può togliere due minuti a Pantani, che non era uno qualunque, in una salita di quindici chilometri? Mi chiedo come sia possibile. Non è un sospetto, ma solleva domande a cui non posso rispondere" ha dichiarato Guy Roger, aggiungendo che Pogacar è molto apprezzato dai campioni di una volta.

'Merckx, Thévenet e Hinault mi dicono che a loro piace guardare Pogacar, perché rappresenta lo spirito di come deve essere svolta la professione. La gioia di correre è la base del ciclismo. Ecco perché gli piace. Ci sono altri professionisti che pregano e sperano che sia pulito, perché altrimenti darebbe un duro colpo al ciclismo' ha dichiarato Guy Roger.