"Da sempre mi sono sentita una sorta di Robin Hood della politica". Comincia così il nostro discorso con l'ex assessore comunale di Taranto Clara Funiciello, che racconta del suo interesse verso il Cantiere della sinistra, dopo anni di militanza nell'area di centro. "Sono di estrazione cattolica e vengo dalla DC: un tempo non c'era tanta scelta, perché i partiti erano il PC, il PSI o la DC.

Adesso sto guardando con simpatia il Cantiere della sinistra, che ritengo sia più vicino al mio modo di pensare. Tra l'altro, i comunisti non mangiano i bambini: sono finiti i tempi di Don Camillo e Peppone". Prima di cominciare l'intervista notiamo un tatuaggio sul suo braccio sinistro: "Si tratta di un sommergibile, un omaggio a mio padre, che era un sommergibilista", ci spiega con orgoglio la Funiciello.

Proprio adesso che con Renzi il Partito Democratico converge verso il centro, lei sembra fare il percorso inverso, dal Centro democratico alla sinistra? Come mai?

Sono sempre stata una ribelle, in effetti, ma so stare in una squadra.

Mi piace rendermi conto di quello che accade attorno a me. Già nel mio ruolo di assessore alle Politiche del Lavoro al comune di Taranto, mi sono sempre schierata a favore dei lavoratori. Avevo anche iniziato a creare il registro delle coppie di fatto, prendendo spunto da Bagheria, ma fui richiamata dalle autorità ecclesiastiche.

Per quanto riguarda il lavoro, Taranto non sta vivendo un momento felice. Pensiamo alla questione Ilva, per citarne una tra tante.

Andai a votare per il referendum a favore della bonifica e non della chiusura dell'Ilva. Se Riva avesse investito tre volte tanto quello che ha investito, non avremmo avuto il problema dell'inquinamento. Quando lo Stato vendette l'Ilva a Riva, avrebbe dovuto stipulare un accordo più forte e di questa idea ne ho parlato anche con il ministro Galletti quando è venuto a Taranto.

L'inquinamento ha anche bloccato il turismo. Molti amici mi dicono di non voler venire a Taranto per le vacanze, visto che tutti temono l'inquinamento. La classe politica attuale dovrebbe essere più incisiva, ma c'è un sindaco politicamente debole. Eppure abbiamo anche dei deputati che ci rappresentano a livello nazionale, ma non fanno gruppo, visto che pensano esclusivamente all'appartenenza di partito. Servono investimenti più radicati nel territorio, per una migliore qualità della vita: dobbiamo puntare al turismo, all'agroalimentare, alla moda.

Cosa si aspetta dal nuovo governatore della Puglia, Michele Emiliano?

Mi auguro che con l'elezione di Emiliano la Puglia diventi il volano dell'Italia nel mondo.

Mi piace moltissimo il fatto che l'ex magistrato abbia tenuto per sé la delega alla sanità: conoscendo il personaggio, entrerà all'improvviso negli ospedali e vedrà cosa non funziona. Il personale che c'è è preparato, ma è oberato di lavoro. Il vero problema è che mancano le strutture.

Da donna, come vede la questione della rappresentatività di genere?

Le donne sono una risorsa importante, ma devono arrivare al potere per meriti e competenze, non perché sono amiche o figlie di qualcuno, o addirittura perché sono giovani: la gioventù non può essere una categoria di merito in politica. In ogni caso, il potere deve essere gestito in maniera corretta.