E' il 31 luglio prossimo il termine ultimo per avanzare la richiesta ad Equitalia -competente per territorio- per essere riammessi alla rateizzazione del proprio debito. "Tutti coloro che non hanno rispettato i piani di rateizzazione richiesti ad Equitalia per tributi e contributi potranno nuovamente beneficiare della rateizzazione anche se hanno omesso il versamento di due o più rate".

Ovviamente purché abbiano l'intenzione e la possibilità di saldare il debito. Ad aprire questa finestra al contribuente più tartassato d'Europa è l'emendamento al DL Irpef del 03/06/2014, presentato dal Presidente della Commissione Finanze. Esso, infatti, ha stabilito che i contribuenti che hanno perduto i benefici della rateizzazione del debito possono ricorrere alla nuova normativa. In concreto, pertanto, è possibile chiedere: a) un piano ordinario di rateizzazione in 6 anni e con un massimo di 72 rate mensili; b) un piano straordinario di rateizzazione in 10 anni e con un massimo di 120 rate mensili.

Si deve, però, dimostrare che ci si trova in una difficoltà economica non legata alla propria responsabilità, bensì alla congiuntura attuale. Le due suddette possibilità di rateizzazione sono alternative, esclusa una si può ricorrere all'altra. L'importo della rata non può essere inferiore a euro 100,00. Ed il contribuente che ha ottenuto la rateizzazione di 72 rate, in seguito, può presentare la richiesta -in caso di necessità- per il piano di rientro straordinario.

Come si può chiedere la rateizzazione? Fino all'importo di 50.000,00 euro è sufficiente presentare una semplice domanda senza allegare alcuna documentazione specifica che debba provare le proprie difficoltà finanziarie. Oltre tale cifra bisognerà sottoporre, all'agente della riscossione, tutta una serie di documenti per attestare la valutazione finanziaria ed economica del richiedente.

Il piano di dilazione consente il pagamento con rate variabili e crescenti, anziché a rate costanti. E questo per non condizionare del tutto il contribuente che ha deciso di saldare il proprio debito. Inoltre viene messo in condizione, in caso di previsione d'un eventuale miglioramento della condizione economica, di meglio affrontare l'impegno con l'Equitalia. Per ottenere il piano di rateizzazione straordinario (pagamento con un massimo di 120 rate mensili e di 10 anni) le persone fisiche e le ditte individuali devono dimostrare che l'importo della singola rata è superiore al 20% del proprio reddito mensile risultante dal ISR (Indicatore della Situazione Reddituale del certificato Isee). E non è ben chiaro se viene richiesta l'ultima Dichiarazione dei Redditi come bisogna comportarsi.

Per altre situazioni, invece, la rateizzazione è concessa quando la rata risulta superiore del 10% del valore della produzione mensile. Inoltre, l'indice della liquidità (dati di bilancio) deve essere compreso fra 0,5 e 1. La domanda, con allegato un proprio documento di riconoscimento, può essere presentata personalmente oppure inviata a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento.