Sono in arrivo in questi giorni, a milioni di contribuenti, i modelli della Certificazione Unica, primo passo verso una vera e propria rivoluzione nelle modalità di dichiarazione dei redditi. La Certificazione Unica viene inviata a tutti i contribuenti, dipendenti, autonomi e pensionati, in sostituzione del vecchio Cud e costituirà la base per la predisposizione del modello 730 precompilato.

Rispetto al Cud, la nuova Certificazione Unica conterrà alcune novità che elenchiamo in breve:

  • Innanzitutto, sarà inviato anche ai lavoratori autonomi e non più ai soli dipendenti e pensionati;
  • Le informazioni contenute nella Certificazione Unica riguarderanno anche gli eventuali familiari a carico. Novità introdotta per facilitare il conteggio delle detrazioni o degli assegni spettanti;
  • I lavoratori con reddito entro i 26 mila euro lordi, troveranno indicata anche la spettanza degli 80 euro mensili;
  • Per i lavoratori dipendenti, sarà presente una sezione dedicata agli straordinari sottoposti a tassazione agevolata;
  • Nel nuovo modello, saranno indicati anche gli eventuali crediti d'imposta maturati e non utilizzati;
  • Saranno indicati i dati riferiti alla previdenza complementare (fondi pensione) o il pagamento di eventuali indennità di fine rapporto soggette a tassazione separata.

Certificazione Unica 2015: scadenze e sanzioni

La Certificazione Unica dovrà essere trasmessa anche all'Agenzia delle Entrate, che utilizzerà i dati in essa contenuti per la predisposizione del modello 730 precompilato.

La trasmissione dovrà avvenire a cura del sostituto di imposta che ha redatto la Certificazione per via telematica. Nel caso dei lavoratori dipendenti, la scadenza per l'invio della Certificazione Unica all'Agenzia delle Entrate è fissata per lunedì 9 marzo. Solo per quest'anno, allo scopo di semplificare l'applicazione della nuova normativa, nel caso dei lavoratori autonomi e di tutti i possessori di partita Iva, la trasmissione potrà avvenire anche in seguito senza che sia applicata la sanzione prevista di 100 euro per ritardi o errori nei dati comunicati.