Neil Young non è nuovo alle polemiche. Questa volta, a finire nel mirino del celebre cantautore canadese è lo streaming musicale. Attraverso il suo profilo su Facebook, ha fatto sapere ai suoi fans il motivo per cui dirà addio a Spotify e Apple Music.

Dietro questa ostilità non ci sono ragioni economiche, magari derivanti da scarsi dividendi ricevuti dalla piattaforme di streaming; piuttosto, il cantante ha 'imbastito' una vera e propria crociata contro la riproduzione musicale di bassa qualità.

Ha dichiarato senza mezzi termini che 'Lo streaming fa schifo. È l'audio peggiore nella storia. La mia musica è stata rimossa da tutti i servizi di streaming, ci tornerà quando migliorerà la qualità'. Il gesto è stato spiegato come un atto di benevolenza verso i suoi fan: 'Non voglio che la mia musica venga sottovalutata per causa della peggiore qualità mai avuta nella storia. Non mi sento bene nel permettere che tutto questo venga venduto ai miei fan'.

È nota la passione di Neil Young per la musica ad alta fedeltà; tuttavia, i rancori dell'artista questa volta non poggiano propriamente su basi molto solide.

Infatti, alcuni servizi di streaming - come Tidal di Jay Z, per fare un esempio - hanno di base una proposta qualitativa molto alta in termini di riproduzione on line, confrontabile addirittura con la riproduzione di un CD audio. Ci sono, poi, altri fattori che influenzano la qualità di riproduzione, come le cuffie e i devices utilizzati.

Tempo fa il cantante si era scagliato, invece, contro Starbucks, proponendone il boicottaggio. La decisione era scaturita dopo l'accordo tra la Stabucks e una multinazionale agroalimentare, la Monsanto, spesso al centro delle polemiche negli States per l'uso di sementi geneticamente modificate.

Questa volta, però, non sembra che ci siano intenzioni molto nobili negli strali polemici di Young; infatti, c'è da sospettare che quest'operazione sia contestuale al lancio di una nuova avventura commerciale: il lettore di musica Pono Player, capace di contenere 2000 canzoni ad altissima qualità audio.

Sempre a sostegno di Pono Player, qualche mese fa Ndeil Young aveva etichettato come una 'moda' il ritorno del vinile. Durante un'intervista nel format 'The Frame', sulla radio di Los Angeles KPCC, ebbe a dire: 'Molte persone che comprano il vinile non si rendono conto che stanno ascoltando un master fatto per un cd e poi pubblicato su vinile'.

In quel caso le motivazioni di Young erano condivisibili, in quanto il ritorno del vinile è stata una scelta commerciale fortemente voluta dalle case discografiche per creare extraprofitti su supporti in vinile, che avevano lo stesso suono di un CD audio.

Vinile o non vinile, al momento per Young tutti i canali sonori tradizionali sono migliori dello streaming: 'La radio spacca il culo allo streaming, le musicassette pure'.

Un consiglio che possiamo darvi è di approfittare di queste ultime ore in cui gli album di Neil Young sono ancora presenti su Spotify, e di ascoltare l'ultimo disco 'The Monsanto Years', magari bevendo un caffè da Starbucks.