La febbre da Spotify non sembra dare cenni di declino, anzi il servizio di streaming musicale più conosciuto al mondo dopo YouTube aumenta di giorno in giorno i suoi utenti, offrendo sempre più servizi. Con una platea così vasta sta diventando anche uno strumento statistico molto potente che tiene conto degli ascolti aggregati di un singolo Paese, o addirittura di una singola città.

Già a maggio 2013 aveva fatto il suo debutto la classifica dei pezzi più ascoltati in Italia. Oltre alla posizione in classifica del brano, veniva indicato il numero degli ascolti, così da avere un'immagine efficace del rapporto di riproduzione tra le varie posizioni. All'epoca, per esempio, la prima in classifica era Get Lucky dei Daft Punk con oltre 140.000 ascolti, mentre "Just give me a reason" di Pink - secondo pezzo in classifica - era molto più distanziato con 94.700 ascolti. Poi Spotify, molto più recentemente, ha pensato di monitorare persino gli ascolti "notturni". Così è riuscita a tracciare quali sono i pezzi più amati dagli americani per addormentarsi, passando in rassegna ben 2,8 milioni di playlist sleep-themed. Da questa indagine era spuntato fuori che Ed Sheeran e la sua "Thinking Out Loud" era la più ascoltata per prendere sonno. Seguivano a ruota Sam Smith ed Ellie Goulding. Infine la piattaforma di streaming ha pensato bene d'incrociare i dati di ascolto con delle mappe, creando quelle che in gergo geografico si chiamano GIS. Sul CartoDB, un sito che fornisce un servizio di georeferenziazione di big data, è possibile non solo scoprire le tracce più ascoltate per aree geografiche vaste, ma addirittura ascoltare delle playlist per singola città. Il risultato è una mappa che raccoglie gli ascolti di 1000 città nel mondo, aggiornata due volte al mese, nata dall'analisi di circa 20 miliardi di tracce ascoltate. Abbiamo scoperto così che "The Sound of Palermo" raccoglie ascolti non solo pop, come Jovanotti o Ligabue, ma è parecchio attenta ai fermenti locali, come i cantautori palermitani Alessio Bondì e Dimartino, oltre a qualche altra chicca siciliana come i Tinturia. A Pisa invece scopriamo che c'è molta attenzione sul nuovo album di Bobo Rondelli e Appino. A sorpresa si ascoltano molto anche i Thegiornalisti, i Modena City Ramblers e Fabrizio De André. Sconfortante è la situazione a Milano, dove gli ascolti mainstream trionfano su tutta la linea: Briga, The Kolors, J-AX, Marco Mengoni, Club Dogo. A Roma c'è un po' più di buon gusto che predilige i Km 0: dall'Orchestraccia a Mannarino, passando per Venditti, Daniele Silvestri e Franco Califano. A questo punto andiamo anche a vedere cosa ascoltano a Torino: emergono Eugenio in via di gioia, Two Fingers, Max Pezzali e naturalmente i torinesi Subsonica e Bianco. C'è da perderci interi pomeriggi nell'ascolto delle playlist personalizzate per città. Da questi semplici strumenti s'intuisce il potenziale straordinario della visione aggregata e contemporaneamente in dettaglio della fruizione musicale in un Paese. Non solo per l'industria discografica, ma anche per i singoli amanti della musica, è interessante tenere d'occhio comportamenti e tendenze, individuare le nicchie o scoprire dei flop annunciati. Mentre agli artisti questi dati possono servire per creare campagne mirate, magari supportate dai dati geografici. C'è più di qualche dubbio sul fatto che Apple Music possa scalzare al momento Spotify dalla sua posizione dominante nello streaming digitale, anche per la mancanza di visione d'insieme che langue in un sistema chiuso come quello dei prodotti di Cupertino.