Il portavoce di Facebook ha rivelato ieri al sito Techcrunch l'arrivo di nuove funzionalità, legate al mondo del business, direttamente sulle bacheche delle pagine Facebook: "Dopo aver analizzato il comportamento degli iscritti su Facebook, utilizzato da molte piccole imprese per informare gli utenti delle posizioni lavorative aperte, abbiamo deciso di proporre dei test che consentano agli admin delle pagine di creare annunci di Lavoro e ricevere candidature in una sezione apposita".
Per chi ha dimestichezza con linkedin non è difficile capire i motivi per cui la piattaforma si debba sentire minacciata dal colosso di Mark Zuckerberg.
La nascita di Facebook Workplace
Già nel 2014 Facebook aveva messo le mani avanti iniziando a testare, su un numero ristretto di aziende, Facebook at Work, un nuovo strumento online tutto dedicato al mondo del lavoro. Da ottobre 2016 questa nuova piattaforma è diventata realtà con il nome definitivo di Facebook Workplace. L’adozione di questo particolare social risponde alla necessità di creare engagement nel business: non sono tanto le doti tecniche di Workplace a costituire la parte innovativa e interessante, ma lo è piuttosto la possibilità di usufruire di un social già noto al pubblico e molto intuitivo come Facebook.
D’altra parte, esistono già altre piattaforme in ambito aziendale di grande successo, come Yammer, Slack e Skype for Business, attraverso le quali è possibile condividere file, creare videochiamate di gruppo o condividere documenti in modo protetto.
In aggiunta, sorgono ancora una volta dubbi sulla privacy: per quanto i profili di un soggetto su Facebook e Facebook Workplace siano separati, nulla impedisce a un datore di lavoro di fare una ricerca sul profilo privato di un proprio dipendente o candidato. Sempre meglio quindi nascondere gli alcolici e controllare a fondo le proprie impostazioni della privacy. Inoltre, l’utilizzo di Workplace risulterebbe paradossale per tutte quelle aziende e società in cui determinate policy impediscono di navigare sui social network durante l’orario di lavoro.
Il lavoro si cerca su Facebook
Ma non è tanto Facebook Workplace a costituire una minaccia per LinkedIn che rimane, sotto questo punto di vista, una piattaforma diversa e con funzioni specifiche che la differenziano nettamente da Slack, Yammer ed altre. La novità di Facebook che rischia di far vacillare LinkedIn è appunto stata annunciata sul sito Techcrunch, e non si tratta di una piattaforma aziendale per scambiarsi file e messaggi tra colleghi.
Una nuova opzione nella barra degli aggiornamenti dello stato permetterà infatti alle normali pagine Facebook di condividere le proprie offerte di lavoro specificando informazioni come, tra le altre, la retribuzione, le mansioni e la distinzione tra full e part-time.
Oltre ad essere visibili nelle notizie, eventuali offerte risulteranno anche in una sezione dedicata nello specifico ai “jobs”. Tramite il tasto “candidati ora” sarà possibile candidarsi con un click, proprio come già avviene per le pagine che su LinkedIn permettono questa funzione, senza dover essere obbligatoriamente reindirizzati al sito aziendale. Tuttavia, le pagine Facebook riceveranno le candidature sotto forma di direct message, e questo potrebbe creare un po’ di confusione tra le richieste di assistenza da parte dei clienti e la gestione dei candidati.
Come su LinkedIn, poi, ognuno potrà completare il proprio profilo con i profile tag, etichette che indicano abilità e conoscenze di ciascuno e che possono essere confermate da altri utenti conferendo così valore aggiunto al curriculum online.
Il futuro di LinkedIn appare quindi minacciato. Sicuramente Facebook ha i numeri dalla sua parte: circa 1,79 miliardi di iscritti contro i 467 milioni di LinkedIn, ma non è detto che tutti su Facebook optino per una scelta di questo tipo. Se LinkedIn continuerà a rinnovarsi restando competitivo è facile che gli utenti preferiscano tenere i due mondi separati.