Alla luce degli attentati terroristici accaduti recentemente, la polizia di boston vorrebbe stanziare fino a 1.4 milioni di dollari per approntare un sotfware di monitoraggio internet, specializzato nei social media, che sia in grado di accedere anche alla sfera privata degli utenti, per prevenire il terrorismo.

Elaborare un software in grado di riconoscere elementi potenzialmente pericolosi in internet.

Attraverso il costante controllo dell'attività all'interno dei social media, portato avanti con il riconoscimento di termini e parole chiave legate a potenziali piani di attacco terroristici, un software del genere permetterebbe un intervento mirato e una larga opera di prevenzione, messa in atto anche tramite il controllo dei messaggi scambiati in una determinata area geografica.

Non essendo la propaganda in sé un reato, nemmeno quella dello Stato Islamico, il software non costituirebbe uno strumento di censura.

Al contrario, avrebbe dichiarato la polizia di Boston, nel momento in cui venissero registrati messaggi di chiara minaccia, le forze dell'ordine avrebbero modo di intervenire in maniera più efficiente e tempestiva.

I permessi per eseguire controlli nell'attività privata degli utenti dei social media

Benché atta a scopo di controllo e di sicurezza fa un po' pensare, però, la richiesta di ottenere, attraverso speciali permessi, la possibilità di monitorare preventivamente l'attività personale di un utente internet sui propri dispositivi personali, dal personal computer, al telefono: questa decisione ha infatti scatenato le polemiche da parte dei gruppi a difesa delle libertà civili.

Il portavoce della polizia di Boston, il tenente Michael McCarthy, avrebbe assicurato che ogni procedura del genere verrebbe messa in atto in accordo con le leggi statali e federali, e che il monitoraggio avverrà solo su contenuti che gli utenti hanno già reso pubblici.

Kade Crockford, del Technology for Liberty Program all' ACLU del Massachusetts, organizzazione da sempre schierata contro il sistema di controllo generalizzato che viene messo in atto dalle autorità sul canale telematico, avrebbe dichiarato invece che, queste mosse di controllo non verrebbero limitate alla lotta al terrorismo, ma permetterebbero alle forze dell'ordine di censurare e bloccare chiunque critichi il governo, mettendo in pericolo il pieno esercizio della libertà di parola.

Attualmente, soprattutto durante momenti di allerta dovuti ad eventi particolari, il monitoraggio internet viene già messo in atto da molti altri dipartimenti di sicurezza, come l'FBI e la polizia di Chicago.