Ad una settimana dalla riapertura di molti locali, non tutti si son trovati nelle condizioni di poter ripartire. I disagi causati dalla pandemia si ripercuotono in molti settori e molti imprenditori hanno dovuto reinventarsi, convertendo la propria produzione o utilizzando il web. Ma c’è anche chi, per motivi personali o di salute, non ha potuto riprendere la routine, con le dovute distanze e precauzioni, proseguendo la propria attività online.

Daniele Lavarra è un giovane imprenditore di 23 anni che ha aperto il suo primo salone di massaggi a Milano.

L’avventura di Daniele e del suo salone di massaggi ha inizio giovedì 13 febbraio 2020: 10 giorni dopo il ministero della Salute emetterà un’ordinanza per contenere l’emergenza epidemiologica causata dal Sars-Covid-2.

Intervista a Daniele Lavarrra

Il momento storico non permette egoismi e non concede il tempo di abbandonarsi ai drammi personali. È anche vero che la tua è una storia che potremmo definire quantomeno sfortunata, sei d’accordo?

No, io mi ritengo abbastanza fortunato in questo momento perché, a differenza di molti, sono riuscito ad aprire la mia attività senza chiedere prestiti o lasciare debiti da saldare. Inoltre, avevo previsto nel business plan un periodo iniziale di magra che, in questo caso, si è manifestato attraverso la chiusura obbligatoria del centro, ma che poteva essere solo semplice diffidenza iniziale da parte del nuovo cliente.

Come sei arrivato a questo tipo di autonomia economica, che ti ha permesso di avviare un’attività senza alcun tipo di supporto, a soli 23 anni? Come mai hai scelto proprio questa strada?

Appena arrivato a Milano mi allenavo in una palestra vicino Piazza Udine. Non ero retribuito per l’attività da pugile, ma avevo agevolazioni come i massaggi da parte dei fisioterapisti.

Così ho iniziato ad interessarmi alle diverse tecniche ed ho capito che avrei potuto intraprendere un percorso formativo. La scuola che scelsi non formava fisioterapisti ma massaggiatori, attraverso i corsi ho acquisito titoli ed attestati di livello internazionale. La scuola è durata 2 anni e nel corso di questi ho iniziato a lavorare presso dei centri in cui però ho trovato molta invidia e competizione tra i colleghi.

Ma il primo step è stato ancora più difficile, a causa della mia giovane età dovevo dimostrare di essere una persona seria e professionale, dunque ho creato un curriculum singolare inserendolo all’interno di una scatola bianca. Mi recavo di persona presso i centri chiedendo di parlare con il direttore e questa mia sicurezza ostentata ha avuto esito positivo.

Mi mostro così sicuro perché sono cosciente di ciò che posso o non posso fare e non cerco di prendere in giro nessuno. Quello che voglio, attraverso il mio lavoro, è far star bene la gente, non mi fingo medico o fisioterapista. Con i clienti parlo chiaro, le mie competenze sono altre.

Questa tua predisposizione ad aiutare il cliente a stare bene si evince anche dalle attività che pubblichi sulla tua pagina Instagram.

In che modo sei riuscito a supportare i tuoi followers durante la quarantena?

Su Instagram ho deciso di spiegare in che modo le persone da casa possono auto-massaggiarsi. È chiaro che non ha nulla a che vedere con i massaggi che pratico sui miei clienti, sono dei modi per passare il tempo e rilassarsi in casa, perché noi tutti abbiamo bisogno di allontanare lo stress causato dalla situazione. Ho proposto alcuni dei massaggi più richiesti come un massaggio estetico al viso semplice e tonificante che tutti possono provare davanti allo specchio. Poi il massaggio anticellulite, anche se spiego sempre alle mie clienti che attraverso il massaggio, io aiuto ad alleviare la stanchezza delle gambe e la ritenzione idrica, ma di certo non sparisce la cellulite, per quello è importante l’alimentazione e, nei casi più estremi, bisogna ricorrere alla chirurgia estetica.

Un altro massaggio proposto sulla mia pagina Instagram è il massaggio cervicale; ormai con l’uso smodato che facciamo oggigiorno degli smartphone tendiamo a tenere il collo sempre piegato, sbagliando postura e questo causa dolore o fastidio a livello cervicale. Inoltre, ultimamente, ho realizzato un video in cui eseguo delle digitopressioni sul piede, non è un massaggio di riflessologia plantare, ma dà comunque sollievo.

Dai social appare chiaro che anche personaggi dello spettacolo e influencer apprezzano il tuo lavoro di massaggiatore.

Prima di aprire la mia attività ho lavorato presso importanti centri meneghini e lì ho avuto modo di instaurare dei rapporti continuativi con clienti che seguo ancora oggi.

Tra questi si trovano anche personaggi dello spettacolo come il signor Raffaello Tonon. Diverso è invece il mio rapporto con gli influencer, a causa del mio carattere non mi trovo bene con chi avanza delle pretese e ritengo che durante il massaggio ci debba essere uno scambio reciproco.

La decisione di riaprire a settembre è condizionata da motivi personali di cui hai parlato sulla tua pagina Instagram. Riprenderai le attività normalmente o credi che apporterai delle modifiche?

Sì, per cause di forza maggiore dovrò spostare la riapertura di qualche mese ma sono fiducioso. Per quanto riguarda il mio modello di business, è stato concepito per ricevere i clienti individualmente, quindi da questo punto di vista, oltre ai dispositivi di protezione individuale, non credo che dovrò apportare ulteriori modifiche.

Di certo non vedo l’ora di ritrovare i miei clienti e riprendere il lavoro dove lo avevo lasciato. Inoltre, durante questo periodo ho avuto modo di riflettere e sono giunto alla conclusione che mi piacerebbe insegnare. A settembre mi piacerebbe organizzare dei corsi; non tanto per insegnare un lavoro, ma lo farei per trasmettere questa pratica e per aiutare le persone a stare bene. Intanto continuerò ad aggiornare la mia pagina dando il mio supporto, a chiunque ne avesse bisogno, a distanza.