Instancabile, un Maestro che tutti avrebbero voluto incontrare nel loro percorso non solo di studi, ma di vita. Un Maestro di scuola elementare che ha messo e dato il cuore per i suoi alunni, scegliendo di lasciare la carriera universitaria (era direttore dell'Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero a Roma), per approdare nella scuola italiana del secondo dopo guerra.

Prima, nel carcere minorile di Roma "Aristide Gabelli". Si ritrovò davanti una classe di 98 minori che avevano già fatto scappare 4 insegnanti, era il 1946 e nessuno voleva insegnare in quel luogo dove non c'erano sedie, non banchi, non una cattedra e una lavagna per il Maestro.

Non era consentito l'introduzione di penne, quaderni e neppure dei libri: lo imponeva il rigido e assurdo regolamento carcerario di quell'epoca.

Osando e sfidando le regole il Maestro Alberto Manzi, interpretato nel film in onda su Rai uno il 24 e 25 febbraio alle 21.10 da Claudio Santamaria, riuscì a trasformare quei ragazzi in uomini liberi e capaci di pensare con la propria testa, ragazzi capaci di riscattarsi e liberarsi dell'etichetta di "cattivi ragazzi", tant'è che ben 96 su 98 non videro più il carcere.

Ritornò anche lui sui banchi di scuola per conseguire la laurea in Biologia e poi in Pedagogia e Filosofia, affiancò il Prof. Volpicelli conducendo progetti di ricerca nel campo della pedagogia e psicologia.

Lasciò l'università per dedicarsi sul campo alla ricerca pedagogica e tornò nella scuola elementare, questa volta presso la "Fratelli Bandiera" di Roma. Rivoluzionario come sempre, troverà molti ostacoli lungo il cammino, sia da parte dei colleghi che della direttrice scolastica. Il punto principale della controversia con la direttrice era il suo metodo valutativo, Manzi si rifiutava categoricamente di mettere i voti agli alunni, classificandoli tutti con il giudizio:"fa quel che può, quel che non può non fa.

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Ingresso in Rai e il programma "Non è mai troppo tardi"

Nel 1960, la Rai era alla ricerca di un insegnante per un programma di servizio pubblico che insegni ai 4,5 milioni di italiani analfabeti a leggere e scrivere. Sarà la direttrice a inviarlo al provino, per liberarsi finalmente della presenza ingombrante di quel maestro fuori dagli schemi.

La Rai era a pochi giorni dalla messa in onda del programma "Non è mai troppo tardi" e dopo centinaia di provini non aveva ancora trovato ciò che cercava. Al provino Alberto M. si presentò senza grandi aspettative, eppure stupì e incantò tutti. Stracciò il copione imposto dalla Rai, si fece portare dei fogli e del gesso per creare dal nulla una lezione sulla lettera "O".

Sarà lui il maestro-conduttore del primo programma al mondo che insegna a distanza a leggere e scrivere (riprodotto in varie vesti in 72 stati). La mattina insegna alla sua quinta elementare e li prepara all'esame di fine anno, alla sera conduce "Non è ma troppo tardi", consentendo a un milione e mezzo di italiani nel corso delle varie edizioni, raccolti nei duemila "punti d'ascolto" sparsi nelle parrocchie e nei bar italiani degli anni sessanta, a leggere e scrivere.

Il Cast di "Non è mai troppo tardi"

Accanto a C. Santamaria nel ruolo di A. Manzi, troviamo: Nicole Grimaudo, nei panni di Ida la moglie; Gennaro Mirto è Ricotta; Giorgio Colangeli è il direttore del carcere; Emanuela Grimalda è la direttrice di scuola; Marco Messeri è il Prof. Volpicelli. Regia di Giacomo Campiotti.