Stanchi? Allora avete necessità di fare un pit stop… e cogliere l'occasione per mettersi davanti ad uno schermo e vedere Rush, un film che sembra solo parlare di alta velocità e invece piano piano si scopre che, dietro una forte rivalità, trovi una bellissima storia di rispetto e, quindi, di amicizia.

Protagonisti di questo film sono due grandi piloti degli anni 70: James Hunt, che purtroppo, a causa di un malore ci ha già lasciati all'età di quarantacinque anni e Niki Lauda.

Campioni non solo nella Formula Uno ma, soprattutto, nella vita. Il primo ribelle fin da piccolo, sembrava non rispettoso delle regole e dei suoi avversari ma poi arriva a difendere lo stesso Niki Lauda da certi commenti giornalistici, l'altro, "genio" della meccanica, duro e riservato di carattere.

Il loro modo di essere, a mio avviso, oltre che da un innato dono di seguire sogni ad alta velocità, è anche sicuramente dovuto dal fatto che per i genitori di entrambi era inconcepibile che i loro figli volessero diventare dei piloti di formula 1.

James Hunt e Niki Lauda avevano nel sangue la velocità e i motori e lo avevano così ben capito che si ribellano ai progetti delle loro famiglie e investono su se stessi per arrivare alla formula uno. Diversi ma uguali capaci di stimarsi cosi tanto da credere in se stessi e capaci di stimare i propri avversari, tenendo conto dei loro diversi caratteri.

Capaci anche di superare certi incidenti, come è successo a Niki Lauda, che solo dopo una quarantina di giorni pieni di pura sofferenza è risalito sulla sua vettura per cercare di vincere il campionato, ma vedendo come primeggiava il cattivo tempo capisce dopo la sua ultima esperienza che la sua vita ha valore e cosi cede la possibilità di vittoria al suo avversario per eccellenza, Hunt che vincerà... Ecco, proprio dei veri campioni!

Anche un non intenditore di Formula Uno sentirà palpitare il proprio cuore, andare in tensione, per l'uno e per l'altro...