Il 23 ottobre parte una nuova serie che però si potrà ascoltare e non vedere. Veleno, di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli, su Repubblica.it e ITunes, punta sul modello Audible di Amazon che lo scorso anno ha diffuso la serie Narcos in versione audio.

L’audio docuserie delle due “iene” comincerà raccontando di un fatto di cronaca di vent’anni fa. Il processo che coinvolse e sprofondò nella vergogna e nel sospetto l’intera comunità di Massa Finalese, piccolo centro in provincia di Modena.

Tutto iniziò nel 1997 quando, a seguito delle confidenze di due bambini rese a delle assistenti sociali, la Magistratura avvio un procedimento che portò al processo ad una comunità . L’accusa, abominevole, quella di abusi, sevizie, uccisioni e riti satanici nei confronti di un gruppo di bambini della piccola frazione della Bassa Modenese.

Furono sedici i rinviati a giudizio nei vari processi intentati contro quella che sembrava essere una setta di deviati. Tra questi i coniugi Delfino Covezzi e Lorena Morselli, cui furono subito sottratti dalle autorità i quattro figli, i tre fratelli e il padre della donna, la maestra delle scuole elementari dei bambini, una donna, madre di una delle bambine coinvolte, che però si tolse la vita per la vergogna.

Nel processo entrò anche Don Giorgio Govoni. Il parroco del paese che sosteneva famiglie bisognose e che conosceva bene i Covezzi e i Morselli.

Don Govoni fu accusato di essere il capo di quella che secondo gli inquirenti, era una congrega satanista dedita a riti orgiastico-pedofili e a sadiche violenze su un numero imprecisato di minori.

L’intera inchiesta si basò sulle rivelazioni che i bambini fecero ai psicologi dell’AUSL . Confessioni che però, in molti casi, non vennero registrate bensì riportate ai magistrati dagli stessi psicologi. Colloqui che furono effettuati con una tecnica definita “svelamento progressivo”, oggi totalmente rigettata dalla psicologia forense.

Dopo diciassette anni di processi, tutti gli imputati furono assolti.

Le accuse dei bambini? Da ascrivere a suggestioni procurate, Nel frattempo però Padre Govoni morì nel 2000 di crepacuore nello studio del suo avvocato. Lo seguì più tardi anche l’amico Delfino Covezzi. La vedova Morselli accolse l’assoluzione in compagnia del solo figlio Stefano, partorito in Francia per evitare che anche lui le venisse strappato come i primi quattro.

Una storia cupa e straziante. Un esordio importante per la prima della nuova avventura di Alessia e Pablo. Un progetto sul quale Trincia dichiara, sul suo profilo twitter, di aver lavorato tre anni.