Ieri a Roma c'è stata la conferenza stampa di presentazione del nuovo programma tv intitolato #MaiPiùBullismo che andrà in onda per quattro mercoledì consecutivi in seconda serata su Rai 2, a partire da oggi 23 novembre 2016. Si tratta di un format internazionale che è già partito in Belgio e in Olanda e che presto verrà trasmesso anche in altri dodici paesi. A condurre l'edizione italiana ci sarà l'ex inviato del programma Le Iene Pablo Trincia che ha di recente condotto anche un programma di inchieste a puntate sul canale Nove.

La Rai e il Miur impegnati per contrastare il fenomeno

#MaiPiùBullismo su Rai 2 rientra fra quei programmi tv utili della Rai per sensibilizzare sul tema serio del bullismo giovanile in occasione anche della settimana dedicata a questo argomento che va dal 21 al 27 novembre. Durante questa settimana infatti continueranno a parlarne alcune trasmissioni popolari e seguite come Uno Mattina, I fatti vostri, La vita in diretta e Agorà, oltre alla stessa radio Rai. Il bullismo è una vera e propria emergenza sociale che vede purtroppo episodi che si ripetono in maniera frequente e i dati a disposizione lo dimostrano. Per questo la Rai è impegnata direttamente in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione al fine di contrastare questo fenomeno dilagante.

La presentazione del programma

Alla presentazione del programma di Rai 2 #MaiPiùBullismo di ieri, oltre al direttore di Rai 2 Ilaria Dallatana e al conduttore Pablo Trincia, hanno partecipato il ministro dell'istruzione Stefania Giannini e il direttore generale della Rai Campo Dall'Orto. Campo Dall'Orto in proposito ha anche detto che la Rai affronta il tema del bullismo suggerendo anche le possibili vie d'uscita mentre il ministro Giannini ha sottolineato l'importanza che ha la Scuola nell'educare i giovani e l'importante apporto che possono dare le stesse famiglie dei ragazzi per risolverlo.

Ha detto la sua anche Ilaria Dallatana che appena è entrata in Rai ha voluto fortemente questa trasmissione. Pablo Trincia ha parlato per ultimo e ha descritto la trasmissione più nello specifico, parlando del lavoro che hanno fatto insieme gli autori, gli psicologi e i redattori. Ha aggiunto inoltre che si è voluto raccontare le storie dei ragazzi e le dinamiche connesse con le loro famiglie e che le scuole stesse hanno contribuito nel realizzare questo appuntamento tv.