"Se vi è una piccola città al mondo nella quale si gode la dolcezza della vita in un mercato piacevole e sicuro questa è Chambéry!". Così scriveva nel '700 Jean-Jacques Rousseau, che nella capitale storica della Savoia visse per quasi dieci anni e così è ancora ai giorni nostri, tanto che il 2014 a Chambéry è l'anno del gusto e della gastronomia. Allo scopo è stato istituito il club Les Tables de l'Alpe, che raggruppa ristoratori della città impegnati nella gastronomia di qualità e che accompagna i visitatori durante tutto l'anno con manifestazioni ed esperienze gustative indimenticabili.

Ma ogni momento è buono per programmare un tour enogastronomico nel cuore della Savoia, sempre pronta a deliziare il palato dall'aperitivo al dolce. Vermouth tanto per cominciare: bianco, rosso oppure dry con liquore di fragola, il famoso Chambéry Fraise, proposto in place de l'Hôtel de Ville da La Cave Jeandet, una vera istituzione del vino rilevata dall'appassionato sommelier Maxime Lefèvre. Dopo aver lavorato a Londra, Sydney, Lione e Aix-en-Provence, Lefèvre offre nella sua cantina tutto il meglio dei liquori, degli aperitivi e dei vini savoiardi tra i quali non c'è che l'imbarazzo della scelta, dato che il dipartimento riunisce 22 vigneti e una ventina di vitigni di tradizione e qualità.

Niente di meglio, per accompagnare il vino, dei formaggi: i prati e gli alpeggi della Savoia e dell'Alta Savoia sono la culla di 7 formaggi Dop e Igp - abondance, beaufort, chevrotin, emmenthal de Savoie, reblochon de Savoie, tome des Bauges e Tomme de Savoie - e le filiere interessate sono riunite nell'ambito dell'Aftalp, l'associazione dei formaggi tradizionali che garantisce valori comuni e accompagna produttori e operatori dei caseifici nel loro percorso qualità.

La strada dei vini e quella dei formaggi rappresentano un gustoso circuito per scoprire la città e la sua regione. Ma Chambéry è anche una città dolce dove si consuma molto cioccolato, tanto che la truffe è stata inventata qui nel 1895.

Un indirizzo su tutti Fidèle Berger in rue de Boigne, pasticceria, cioccolateria e sala da the datata 1832 e iscritta ai monumenti storici che annovera tra le specialità il meglio della dolcezza tradizionale e moderna. Prima di ripartire, d'obbligo una sosta al nuovo mercato des Halles, inaugurato nel 2011 e traboccante dei prodotti dei piccoli produttori locali.

E se avanza ancora un po' di spazio in valigia, nella vicina Lione - la città più grande di Francia dopo Parigi e capitale della regione Rhône-Alpes, 2000 ristoranti e bouchon - c'è un mercato che vale la pena visitare e nel quale perdersi tra le innumerevoli delizie gastronomiche. Creato nel 1859 e ricostruito nel 1971 in cours Lafayette, annovera gli stand di 56 tra commercianti ed artigiani con il meglio dei loro prodotti regionali e un gran numero di ristoranti e seafoods bar.

Completamente rimodernato nel 2006, è ora denominato "Halles de Lyon - Paul Bocuse", in onore al grande chef lionese che qui fa regolarmente shopping per rifornire le cucine della sua rinomata scuola, riconosciuta dall'Accademia Internazionale della Gastronomia come un "grattacielo" che si distingue in modo particolare per la difesa del patrimonio gastronomico. Insignito del Gran Premio della Cultura Gastronomica nel 2011, l'Institut Paul Bocuse non solo forgia i migliori chef e operatori della ristorazione ma mette a disposizione le competenze dello chef Philippe Jousse e del suo staff a tutti i buongustai con piccoli corsi che rappresentano un'esperienza indimenticabile.