Negli ultimi 10 anni, il settore delle crociere in Italia è cresciuto molto, e sullo stesso trend positivo anche il Mar Adriatico ha registrato un'importante crescita. Crescita che però si è arrestata improvvisamente nel biennio 2014-2015: pare che ci sia stato addirittura un calo del 10% dei passeggeri movimentati rispetto agli anni passati. E' probabile che il crollo sia dovuto a quello che sta accadendo in tutto il Mediterraneo, situazione che spaventa i passeggeri e che non li fa sentire più sicuri come in passato.

Le motivazioni del crollo

Ciò che pesa principalmente sul Mar Adriatico è "la questione di Venezia". Purtroppo ad oggi non si sa ancora se le navi potranno o meno accedere alla zona lagunare e questa incertezza non solo pesa sul territorio veneto, ma su tutti i porti del Mar Adriatico, quali Ancona, Bari, Ravenna, Dubrovnik e Kotor.

Le perdite dovute al crollo

La Clia ( Cruise Lines International Association) ha portato avanti uno studio per cercare di comprendere l'entità del danno. Quello che ne è risultato è davvero allarmante, pare che il Mar Adriatico rispetto agli anni precedenti abbia registrato 113,5 milioni di euro di spesa diretta in meno.

78,3 milioni di euro in meno sono relativi alle spese effettuate dai crocieristi e dai membri dell'equipaggio sulle navi e nei porti di scalo e 35,2 milioni di euro in meno, sono relativi alle spese delle navi stesse.

La Puglia spera in una ripresa

Non sorprende che i pugliesi sperino in una ripresa, in quanto Bari con i suoi 500 mila passeggeri movimentati nel solo 2014, rappresenta il secondo porto di scalo italiano più importante del Mar Adriatico. Secondo un'indagine della Clia, il 68% dei pugliesi guarda in modo positivo al settore crocieristico, il 75% ritiene che questo settore crei opportunità lavorative e l'85% crede che si debba trovare una rapida soluzione in merito alla "questione di Venezia"

Le parole di Francesco Galietti

Anche Francesco Galietti, direttore di Clia Italia, si esprime in tono speranzoso sulla questione. Afferma che se le navi da crociera dovessero davvero lasciare Venezia, tutto l'Adriatico sarebbe a rischio e Bari potrebbe essere esclusa dalle rotte crocieristiche.