Per la serie BlastingTalks intervistiamo Fabio Sonce, content creator di Bambiniconlavaligia.com. Il blog da nove anni rappresenta una raccolta di esperienze per viaggiare con i bambini e i ragazzi, insieme ad altri temi di famiglia, come casa, scuola, cucina, arredamento.
Blasting Talks è una serie d'interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali.
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Iniziamo con l’idea alla base del blog: può raccontare ai lettori com’è nato il progetto?
Bambini con la valigia nasce da un’idea che abbiamo avuto io e mia moglie più o meno nove anni fa, motivata dal fatto che fin da quando è arrivato il nostro primo figlio abbiamo viaggiato molto. Cosa che è proseguita anche quando sono arrivati gli altri due figli. Abbiamo iniziato sull’onda delle compagnie low cost, dove potevi veramente viaggiare con poco in tutta Europa.
Quindi come si è arrivati all’idea di Bambini con la valigia?
Abbiamo fatto molte tappe e al rientro avevamo dei nostri amici che ci chiedevano come organizzare viaggi anche impegnativi con bambini così piccoli.
Siccome ce lo chiedevano in tante persone, abbiamo pensato di condividere questo modo di viaggiare con gli altri. All’epoca i blog si stavano diffondendo e abbiamo deciso di raccontare le nostre esperienze attraverso questo strumento. A livello lavorativo provenivamo da settori diversi: io inizialmente mi occupavo di progettazione, mentre Giulia di educazione. Ci siamo trovati immersi in questa cosa, che poi negli anni si è trasformata nella nostra attività unica e principale.
Quale scopo vi siete posti?
Dare informazioni e indicazioni per viaggiare con bambini e con ragazzi. Per rendere il viaggio più a misura loro e di tutta la famiglia. Anche perché viaggiare con i bambini a volte non è facile.
Bisogna rinunciare a una serie di cose, che però danno spazio ad altri momenti permettendo di vivere la famiglia in modo diverso. E soprattutto la nostra idea è che i figli non debbano essere una limitazione o uno stop all’esplorazione del mondo.
Quali servizi offrite tramite la vostra piattaforma?
Sostanzialmente diamo informazioni, ma soprattutto delle ispirazioni per i viaggi. Anzitutto il blog è di tipo informativo, quindi a oggi abbiamo più di 1600 articoli sul blog e il 99% di questi sono a firma nostra. I contributi esterni sono molto rari. Informativo proprio su viaggi, su mete, su destinazioni, su modalità di viaggio, su come gestire il viaggio nelle diverse fasi di crescita dei figli.
Anche perché il viaggio è molto diverso a seconda dell’età dei figli. Cambia avere con sé un bambino molto piccolo, piuttosto che alle elementari o adolescente. Poi negli ultimi anni disegniamo anche viaggi per le famiglie.
Quindi vi rivolgete alle famiglie in viaggio a 360 gradi?
La nostra attività ci piace un po’ definirla come la fabbrica dei sogni. Nel senso che partiamo dalle richieste, dalle aspettative e dai sogni delle famiglie. Tutto questo in qualche modo finisce nel viaggio, che diventa l’espletamento dei sogni delle persone. Così, la famiglia si porta a casa la realizzazione dei propri desideri.
Può farci l’esempio di un viaggio recentemente progettato da voi?
Un esempio al quale teniamo tanto (e che tra l’altro andremo a riproporre per la prossima estate) è il viaggio a New York con le famiglie.
Perché è una meta che al di là di quello che uno si può tradizionalmente aspettare, ha veramente tanto da offrire alle famiglie. La città è un mondo a sé stante. C’è l’opportunità di andare in bicicletta a Central Park, di vistare i musei più adatti alle famiglie, di entrare nei ristoranti più family friendly. Poi è un viaggio importante perché tante volte è il primo viaggio intercontinentale. Quindi importante come durata del viaggio (soprattutto per i bambini piccoli). È un viaggio che ci è rimasto nel cuore, perché adoriamo la città.
Avete avuto anche collaborazioni con aziende grandi e piccole: in che modo si integrano nella vostra attività?
Collaboriamo sia con aziende di dimensioni più grandi che più piccole.
Da Lidl Viaggi a Decathlon, da Suzuki a Education First e così via. Sostanzialmente sono sempre le aziende che in qualche modo ci cercano perché si riconoscono nei nostri valori e nel nostro modo di essere. Una delle cose che ci dicono spesso le aziende e i loro rappresentanti (o anche le famiglie) è che siamo riusciti a restare autentici. Cosa non facile. Però sostanzialmente ci vedono come una famiglia normale che ha scelto un percorso di vita.
Qual è stato l’impatto della pandemia e come vi siete riorganizzati per la ripartenza?
Uno dei nostri cardini principali è il viaggio. Trattiamo anche argomenti di famiglia, ma il viaggio rappresenta più dell’80% dei nostri argomenti. Bloccati i viaggi, ci siamo trovati bloccati anche noi.
Allo scoppio della pandemia nel 2020 eravamo in California: un viaggio straordinario, ma l’ultimo viaggio importante che abbiamo fatto. Siamo tornati in Italia e mi ricorderà per sempre il volo da Monaco di Baviera a Trieste. Siamo passati da un mondo americano dove non c’era nulla a ritrovarci qui immersi al 100% nella pandemia.
Quindi come vi siete organizzati con il blog?
Bloccati con i viaggi abbiamo iniziato comunque a condividere le informazioni. Abbiamo fatto un po’ di formazione, tenuto dei corsi di fotografia, video, gestione e creazione di un blog. E poi abbiamo cercato di ripartire, per quello che si poteva, con i viaggi di gruppo. Cosa che tutto sommato siamo anche riusciti a fare questa estate.
Un po’ abbiamo sostituito l’attività principale con qualcos’altro perché da lavoratori autonomi era indispensabile farlo. Dall’altro punto di vista, abbiamo avuto però anche il tempo per ripensare la nostra attività e di creare nuovi viaggi, nuove esperienze, anche un po’ per rigenerarci e cercare nuovi stimoli. La cosa più difficile, nel nostro ambito, è la programmazione perché a oggi programmare i viaggi è ancora un terno al lotto.
Dal vostro particolare punto di osservazione, in che modo cambierà nel prossimo futuro il lavoro del creator digitale?
Io penso che ci sarà sicuramente nei prossimi anni molto più spazio per i creatori digitali. Penso che specialmente nell’ambito del turismo e dei viaggi, ci sarà una vera esplosione di creatività.
Noi abbiamo già avuto questa sensazione, perché a dicembre abbiamo creato un viaggio in Lapponia (Rovaniemi) e c’è stata veramente una partecipazione che non ci saremmo mai aspettati. Pertanto questo è il momento per lavorare sulla propria nicchia. Quindi per quanto riguarda specificatamente il lavoro dei creator, questo è il momento giusto per affinare la propria professionalità, in attesa della ripartenza definitiva.