Venticinque milioni di video e altrettante secchiate di acqua gelida, "Ice Bucket Challenge" diventa virale. La campagna lanciata da Als Association, l'associazione americana che aiuta i malati di sclerosi laterale amiotrofica, ha fatto in pochissimi giorni il giro del mondo, coinvolgendo personaggi dello spettacolo, dello sport, della cultura, della politica, volti noti che vanno da Celentano a Pino Daniele, da Bill Gates a George W. Bush, da Elisabetta Canalis a Fiorello, e ancora Andrea Agnelli, Shakira, Jovanotti, Belen, Tavecchio, Balotelli, fino ai ministri Giannini e Lorenzin e al premier Matteo Renzi.

Il progetto benefico lanciato a fine agosto da Pete Frates, ex promessa del baseball americano, malato di Sla, prevede il meccanismo a nomine, chi viene sfidato alla secchiata benefica ha 24 ore per fare altrettanto, postare il video e fare a sua volta altre nomine, tra i nominati (da Piquè) anche papa Francesco. Ma fa parte del gioco anche rifiutare; il nominato che dice no alla doccia gelata, senza contrarietà alla carità, da comunque il suo contributo, pur se "asciutto" alla campagna per la ricerca contro la Sclerosi laterale amiotrofica. Asciutto è rimasto Barack Obama e ovviamente il Papa, che ha inviato un tweet enciclica breve: "Un cristiano sa dare. La sua vita è piena di atti generosi, ma nascosti, verso il prossimo".

Questa profonda e semplice frase fa pensare a quanta vanità, sicuramente non per tutti, ci sia in questo gesto fatto dai vip.

Ma ciò nulla toglie alla leggerezza e al buonumore della generosità di tanti giovani di tutto il mondo raggiunta con le secchiate di acqua gelida, o alla drammaticità e il sorriso di una mamma e del suo ragazzo 12enne ammalato di Sla mentre partecipa all'evento, più commovente forse anche dell'ingresso in campo in carrozzina di Stefano Borgonovo a Firenze, e ben vengano i soldi, con qualunque mezzo contro inferni come quelli che crea la Sla.

E c'è anche chi dice no per protesta, come l'ex bagnina di Baywatch, Pamela Anderson, che spiega il suo rifiuto all'iniziativa con il fatto che la Als utilizzerebbe la sperimentazione animale per portare avanti le proprie ricerche, inutilmente tra l'altro perché un solo caso avrebbe superato il test sull'uomo. E qualcuno protesta anche perché l'iniziativa danneggerebbe altre associazioni no profit evidentemente non aventi la stessa pubblicità.