Poco prima dell'annuncio del Giubileo Straordinario e delle parole sul lavoro di insegnante, Papa Francesco rilascia un'intervista alla televisione messicana Televisa nella quale lascia trapelare alcuni suoi pensieri in merito alle sue dimissioni. Afferma, infatti, di avvertire una "sensazione un po' vaga" che lo porta a intendere che il suo sarà un pontificato breve "di 4 o 5 anni".

La notizia, rimbalzata sul web e poi riportata dai maggiori organismi di stampa, porta inquietudine nella comunità dei fedeli, intenti a formulare alcune ipotesi: che si tratti di una malattia?

Che stia ricevendo pressioni particolari? O che sia piuttosto il desiderio di seguire le orme del suo predecessore? Papa Francesco si esprime nei confronti della decisione di papa Ratzinger di ritirarsi ante mortem giudicandola una scelta coraggiosa che "apre una porta: quella del Papa Emerito da considerarsi non più come una eccezionalità ma come un'istituzione". Infatti, nonostante affermi che non sia giusto porre un limite d'età prestabilito (in quanto il pontificato è una Grazia Speciale) il Papa pensa che sia giusto ritirarsi nel momento il cui il corpo non permette più di occuparsi della propria mansione.

Il nuovo stile di vita di papa Francesco, il suo modo di predicare e di rivolgersi al grande pubblico, di fedeli e non, hanno creato in questi ultimi due anni una nuova via per i fedeli e per tutti colori che, pur non essendo credenti, si dicono affascinati dal coraggio di un papa che rompe gli schemi.

Questo suo modus vivendi gli ha creato un gran seguito di fedeli ma ha portato con sè anche molte critiche, soprattutto dai piani alti ecclesiastici.

L'intervista è stata anche l'occasione per affrontare problematiche importanti di interesse globale. Primo fra tutti quello della migrazione che, a detta del Pontefice, è "collegata alla fame, alla mancanza di lavoro, alla tirannia di un sistema economico che ha il dio denaro al centro, non le persone".

Prosegue affrontando tematiche calde come il clericalismo nella curia, la comunione per i fedeli divorziati e risposati, l'omosessualità e la pedofilia. Poi, alzando il livello della conversazione ma sempre rimanendo nella concretezza dell'esperienza quotidiana il Pontefice parla dei "mali del mondo" e prega affinchè ci sia più solidarietà e più coraggio perché: "la colpa non è solo dei governi ma è di tutti.

I privilegiati o semplicemente le persone che non si trovano in momenti di difficoltà devono rendersi disponibili e devono prendersi carico delle sofferenze altrui". Altro tema caldo affrontato nel corso dell'intervista è il narcotraffico che da sempre affligge lo stato del Messico e che, di recente, interessa la sua patria natìa, l'Argentina: "dare la colpa a un solo settore, ad un solo gruppo, ad una sola persona è infantile".

Mentre Roma si prepara ad accogliere decine di migliaia di pellegrini in visita al Santo Padre, papa Francesco rende noto ciò che più gli manca da quando ha assunto l'incarico: "poter uscire un giorno qualunque e andare a mangiare una pizza in un posto qualsiasi, senza essere riconosciuto da nessuno".