Due individui sono stati uccisi nel giro di solo 24 ore, dallo stesso killer allo stesso identico modo, nella periferia di Roma con una pugnalata al cuore. Il presunto killer Emanuele Veronesi, 35 anni, è riuscito a scappare dagli arresti domiciliari liberandosi del braccialetto elettronico, che serviva a monitorizzare i suoi spostamenti.

La prima persona aggredita e uccisa, è stata segnalata in un palazzo abbandonato, l’altra vittima invece in un giardino. Finalmente è stato catturato il possibile killer della vittima trans rinvenuta deceduta in un giardino nella capitale romana.

L'uomo è un trentacinquenne originario di Roma, sfuggito dagli arresti domiciliari, e consegnato sabato 11 novembre alla Questura romana perché è indiziato dei due omicidi avvenuti nell'arco di 24 ore.

Scontava i domiciliari in un edificio a Roma, quando giovedì 9 novembre, nel tardi pomeriggio si è liberato del braccialetto elettronico facendo perdere le sue orme. Tra le supposizioni degli inquirenti che si occupano del caso, pure quella che sia sempre lui il responsabile dell’assassinio del ragazzo ritrovato questo sabato in un immobile trascurato, lasciato senza cure e protezione.

Il presunto assassino avrebbe confessato e riconosciuto di aver attaccato la sua prima vittima, e oltre a ciò afferma di aver incrociato l’altro ragazzo ritrovato morto in un sobborgo, in via Padre Lino da Parma, lontano dal centro di Roma, però contestando di avergli tolto la vita.

L'uomo che è stato sottoposto a vari interrogatori nella Questura romana, ammette di aver passato la sera antecedente con il giovane originario del Nord dell'Africa, facendo abuso di droghe, però che nel momento in cui ha deciso di andarsene via prima del sorgere del sole, il nordafricano era vivo. Gli inquirenti pensano comunque a lui come possibile killer per entrambi i delitti.

Il trentacinquenne, che ha una lunga lista di precedenti penali per numerosi infrazioni verso il patrimonio e tentati omicidi, si ritrova adesso arrestato nel carcere di 'Regina Coeli'. Dalle prime ricostruzioni fatte dagli inquirenti il trans, è stato attaccato brutalmente prima di ricevere l'ultimo colpo mortale al cuore da una pugnalata.

Dalle prove risultate durante l'ispezione nei luoghi dove sono state ritrovate le due vittime, la squadra Mobile si è orientata verso Emanuele Veronesi, scappato il giorno precedente.

Sono attualmente in corso le investigazioni per assicurarsi che sia stato veramente lui l'autore del brutale omicidio anche del giovane nordafricano, tutt'ora non individuato, avvenuto con le stesse procedure.