In Kuwait le centrali elettriche sono allo stremo, i guasti e il conseguente arresto nell'erogazione elettrica sono all'ordine del giorno. Le ragioni di questi problemi vanno ricercate nelle mancate manutenzioni e nelle infrastrutture inadeguate, che creano frequenti esplosioni nelle turbine a gas dei generatori elettrici. I blackout continui ogni giorno, hanno comportato il fermo totale delle operazioni di raffinazione del petrolio in tre enormi strutture di produzione del greggio, capaci di sfornare 930 mila barili al giorno, del prezioso oro nero.

Riavviare complessi così grandi non è semplice, infatti occorreranno piu di 48 ore per riuscire a riavviare la produzione, sempre che non ci siano altre interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica, e ciò non è da escludere, viste le precarie condizioni in cui versano gli impianti di produzione di energia elettrica. Probabilmente ciò causerà sicuramente tensioni sul prezzo del greggio, vista l'enorme quantità di barili che non potrà più raggiungere i mercati occidentali. La mancata pianificazione energetica statale, causa perdite pari a 7,5 milioni di dollari al giorno, al piccolo ma ricchissimo paese del Kuwait.

Si aprono però futuri business nel campo della produzione di energia elettrica e nella manutenzione e aggiornamento degli impianti già esistenti.

Anche la produzione elettrica da fonti rinnovabili, come anche nel campo del fotovoltaico o dei finanziamenti al fotovoltaico, che potrebbe far gola a molti, per la grande quantità di ore giornaliere di insolazione dei territori desertici della piccola nazione araba.