Sempre più vicina la fine dell'impero mediatico di Rupert Murdoch che starebbe per capitolare davanti al colosso Disney. Il magnate australiano, naturalizzato USA, è in procinto di rinunciare agli studi della 21st Century Fox e al controllo di alcuni canali tv quali FX, National Geographic e la satellitare Sky. La trattativa, iniziata ad ottobre, ha avuto momenti di stasi a causa di divergenze sul prezzo: la cifra dell'affare sembrerebbe si aggiri intorno ai 60 miliardi di dollari.

Gli inizi

La storia di successo di Rupert Murdoch inizia in Australia nei primi anni '50, quando eredita dal padre due giornali, il Melbourne Herald e l'Adelaide News.

Ben presto la sua attività imprenditoriale si allarga: prima in Gran Bretagna, dove acquista tra gli altri il Sun e dopo anche in America, a New York, dove compra il New York Post e il New York Magazine. A metà degli anni '80 la svolta: compra gli studi della 21st Century Fox e inizia il business legato alle Tv satellitari, fondando nel 1989 Sky Television.

L'accordo

Murdoch, adesso, fa un passo indietro. All'origine di questo accordo sembra esserci la difficoltà di far coesistere le due "anime" societarie: una votata alle news e all'informazione in genere e l'altra più centrata su contenuti come film o spettacoli. Il ridimensionamento nasce così dalla decisione di Murdoch di dedicarsi al suo "primo amore", ovvero le notizie e le info sportive così da accrescere la News Corp, altra sua società, proprietaria anche del marchio Wall Street Journal.

Grazie a questa intesa Murdoch verrà in possesso di una quota Disney, tenendo per sé Fox News e Fox Sports 1. Di contro la società di Micky Mouse, guidata dall'amministratore delegato Bob Iger, estende grazie a questo accordo la sua supremazia nel campo dei contenuti ottenendo per sé anche l'esclusiva sui Simpsons e catturando 22,5 milioni di clienti nella sola Europa.

La futura eredità

La mossa del magnate australiano può anche essere dettata dal dover dare spazio e futura occupazione ai suoi due figli, Lachlan e James. Il primo, di stanza a Los Angeles, sembra voler seguire le orme paterne e dedicarsi esclusivamente all'ambito delle news. L'altro, James, a New York, è più vicino al business dell' entertainment e della tecnologia e quindi più propenso a ricoprire il ruolo di futuro amministratore delegato del "regno" Disney. L'annuncio dell'accordo è atteso per giovedì mattina.