Il 16 Agosto nell'inserto de Il Sole24Ore Plus 24 ho letto un articolo firmato da Emiliano Sgambato dal titolo: "Aumentano i mutui: più variabile e raddoppio delle surroghe. Tassi giù ma importo al ribasso". Tra i diversi dati oltre ad un aumento del 10% delle operazioni rispetto ad un anno fa due mi hanno particolarmente colpito, le richieste a tasso variabile sono passate dal 54,2% al 63,6%, e le surroghe che sono più che raddoppiate passando dal 5,1% del primo semestre 2013 all'11% dei primi sei mesi del 2014.

Dopo aver letto l'articolo mi sono posto 2 domande:

1. In questo momento il tasso variabile è la scelta migliore?

2. Surrogare è veramente conveniente oppure la scelta è dettata esclusivamente dalla necessità di allungare la scadenza per ridurre la rata?

Prima vediamo come sono andate le cose dal 2001 ad oggi per un mutuo da 100.000 euro durata 20 anni sia a tasso fisso che variabile.

Come risulta evidente dalla tabella "Situazione ad Agosto 2014", il mutuo a tasso variabile è più conveniente. E' interessante notare come il risparmio complessivo dal 2001 al 2014 superi i 27.400,00 euro (tabella successiva).

Com'è stato possibile ottenere questi risultati?

Guardando il grafico "Andamento dei tassi 01/2001-08/2014" è evidente che, mentre il tasso fisso è rimasto invariato al 5,74%, il tasso variabile Euribor 1 Mese cambiando ogni giorno è arrivato a valori vicini a zero. Come conseguenza la differenza tra tasso fisso e variabile da metà 2009 è sempre stata superiore ai 4 punti percentuali, come si può notare guardando i grafici "Andamento dei tassi 01/2001-08/2014" e "Differenza Euribor 1 Mese-Tasso fisso 20 anni".

La differenza dei tassi ha fatto si che dallo stesso periodo (metà 2009) la rata a tasso fisso sia stata maggiore di quella a tasso variabile di oltre € 200,00 ogni mese. Per meglio comprendere questo dato ho creato 2 grafici, uno che confronta le rate "Confronto rate da 01/2001 a 08/2014", ed un altro che evidenzia il risparmio su base mensile "Differenza rata fissa-variabile".

Quali conclusioni possiamo trarre, oggi meglio scegliere fisso o variabile?

I tassi sono a livelli talmente bassi che possono solo salire perciò per chi vuole sottoscrivere un nuovo mutuo, sarebbe preferibile la scelta del fisso perché attualmente il parametro IRS 20 anni è poco sotto il 2%, un'offerta con spread tra il 2,5% ed il 3% permetterebbe di ottenere un tasso fisso finito tra il 4 ed il 5% molto vicino alla media 1999-2014 pari al 4,2% (senza spread), mentre il variabile con gli stessi spread nel caso in cui i tassi salissero al 3% arriverebbe al 5,5-6%.

Mi rendo conto che in questo momento è difficile pensare che ciò possa accadere, ma ricordiamoci che chi ha sottoscritto mutui nel periodo 2003-2005 a tasso variabile poi è andato in difficoltà perché i tassi variabili da un minimo di circa il 2% sono saliti fino al 5,3% nel giro di 2 anni. Ad esempio per un mutuo da 100.000 sottoscritto a Giugno 2003 di durata 20 anni la rata di partenza era circa 515,00 euro a Novembre 2008 era di € 640,00 in pratica un aumento di 125,00 euro pari al 24%, sulla durata 30 anni l'effetto è stato ancora peggiore da 381 la rata è passa a 527 aumentando di 146 euro pari al 38%.

Conviene surrogare?

Sicuramente per tutti coloro che hanno sottoscritto mutui a tasso fisso superiore al 5% oggi ci sono proposte che consentono di risparmiare. Anche chi vuole passare da variabile a fisso ha buone opportunità in considerazione di quanto detto in precedenza.