Giovedì 27 marzo 2014 il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, come era previsto, è arrivato in Italia, a Roma, e ha avuto un incontro con il presidente del consiglio Matteo Renzi, il presidente della repubblica Giorgio Napolitano e con Papa Francesco. Ecco cosa è emerso dai loro colloqui e qualche breve curiosità sulla giornata trascorsa.

Obama incontra Renzi: il premier incassa la fiducia del presidente degli Stati Uniti

Matteo Renzi forse ha realizzato un sogno incontrando il presidente Obama per il quale ha un' ammirazione profonda; importante è la fiducia che è riuscito ad ottenere con le sue riforme, probabilmente considerato dallo stesso Obama un alleato per gli americani contro la politica tedesca dell'austera Merkel.





Durante l'ora di colloquio si sono confrontati su temi come la crescita, l'occupazione e l'unione europea con un invito da parte del presidente a sostenere i giovani e i disoccupati. Più delicato è stato l'argomento Ucraina e crisi economica mentre decisivamente contrastante il loro pensiero in merito alla difesa.



Il presidente Obama ha invitato l'Italia ad un aumento della spesa militare oggi maggiormente a carico degli Stati Uniti. L'ultima richiesta di Matteo Renzi riguarda i marò per i quali è necessario un ulteriore sostegno dagli americani.

Obama incontra Napolitano: pieno rispetto per il nostro Presidente della Repubblica

Negli anni di presidenza, il presidente Obama ha incontrato quattro diversi premier italiani mentre al Quirinale c'è sempre stato Giorgio Napolitano, considerato un uomo forte e affidabile nei casi di gravi difficoltà.

Per Obama il nostro presidente rappresenta la continuità e per questo invita l'Italia intera ad essere orgogliosi di lui.



Il colloquio tra Barack Obama e Napolitano, avvenuto interamente in inglese senza traduttore come con Matteo Renzi, ha avuto una maggiore durata forse a causa degli argomenti trattati: crisi economica e politica internazionale.

Obama incontra Papa Francesco: Il presidente richiede una preghiera per la famiglia

Era visibilmente emozionato il presidente Obama nel momento di stringere la mano al nostro caro Papa Francesco per il quale nutre una profonda stima per la sua attenzione ai poveri e agli emarginati. In comune fra i due c'è sicuramente il tempo speso per il protocollo ma nei cinquanta minuti di colloquio si è discusso soprattutto sull'immigrazione e sul diritto alla libertà religiosa.

Nel saluto finale il presidente Obama richiede una preghiera in favore della sua famiglia che spesso lo sopporta e invita il pontefice Francesco a visitare gli Stati Uniti.



La giornata si è conclusa per il presidente Obama con una breve visita turistica con tanto di accompagnatrice all'Anfiteatro Flavio, il nostro colosseo, giudicato a suo parere più grande di uno stadio da football e un immediato rientro a Villa Taverna, residenza dell'ambasciatore USA.