Il 31 maggio si avvicina e per le elezioni Regionali inCampania si ripropone un antico problema mai completamente risolto a livellonazionale, oltre che locale. Parliamo di diritto di voto dietro le sbarre, chenella storia repubblicana è stato esercitato – nella migliore delle ipotesi –dal 10% dei ristretti il più delle volte per inadempienzeburocratico/amministrative, più volte denunciate negli anni dai Radicali.

A Salerno, dove è attiva l’associazione “Maurizio Provenza”che si è già schierata apertamente con Vincenzo De Luca, è in corso una lottaaffinché il diritto di voto nelle carceri salernitane sia garantito.

A darlevoce e corpo, come di consueto, il segretario dei radicali di Salerno, DonatoSalzano che quest’oggi ha diramato un comunicato stampa contenente, tra l’altro,una lettera aperta che ha inviato praticamente a tutti i soggettiistituzionali o comunque toccati dalla questione.

Tra questi, lo stesso De Luca oltre che il prefetto Vicariodi Salerno e i sindaci locali, il provveditore regionale dell’AmministrazionePenitenziaria, il garante dei detenuti della Campania, Adriana Tocco,cappellani penitenziari (compreso Don Franco Esposito di Poggioreale) l’arcivescovodi Salerno e i presidenti dei Tribunali di Sorveglianza. Nel comunicato, oltrea evocare l'incontro tra Andrea Orlando e i Radicali nelle persone di Marco Pannella e Rita Bernardini, voluto dalministro della Giustizia, si fa riferimento “all’ennesimoattentato ai diritti civili e politici dei detenuti”, per via delle lungagginidelle procedure amministrative che, troppo spesso, non consentono ai ristrettidi votare.

Il riferimento è a quelle svariate migliaia di detenuti che,pur avendo ancora diritto all’elettorato attivo (come quelli in attesa digiudizio) sono di fatto impossibilitati ad esercitarlo. Donato Salzano eRadicali Salerno, dunque, chiedono agli enti preposti di attivarsi affinchésiano rispettate la legge 299/2000 e la Risoluzione prima firma Bernardininumero 8/00126 del 2012.

Rispettivamente, tali testi prevedono, mediantesinergie con i locali Uffici Elettorali, il recapito delle tessere elettoraliai detenuti che ne sono sprovvisti o, al loro posto, documenti sostitutivifirmati dai rispettivi sindaci; previsto dalla Risoluzione, invece, l’impegnodei direttori delle carceri di dare pubblicità e visibilità al voto, allemodalità e ai candidati in lizza con le varie liste, affinché tutti i ristrettipossano scegliere se esercitare o meno il loro diritto per poi comunicarlo per iscritto mediante apposita dichiarazione ai direttori.

Tutte procedure da svolgere in tempi stretti e che chiamanoin causa diverse istituzioni ma che sono propedeutiche all’allestimento deiseggi nelle carceri ed è per questo che Radicali Salerno chiede a tutti idestinatari della lettera aperta, di attivarsi per rendere quanto più celeri lepratiche da sbrigare. Una vicenda che riguarda ulteriori violazioni della legalità dietro le sbarre, che si aggiungono a quelle già denunciate da un'associazione attiva soprattutto sul fronte della malasanità in carcere e dei "trattamenti inumani e degradanti" ma anche nella vicenda della chiusura degli Opg e relativi sviluppi, anch'essi evocati nel comunicato odierno dove si critica, inoltre, la scelta di Orlando di convocare a Bollate - definito carcere "norvegese" - e non nelle disastrate carceri del Sud, gli Stati Generali delle Carceri.